Rap, trap, e tutta quella musica d’oggi che piace tanto ai giovani? No. Costantino, 11 anni appena compiuti, preferisce la cara vecchia fisarmonica e le melodie «folk». Le sue mani volano sui tasti con sorprendente maestria, mentre interpreta senza indugio un repertorio caro ai nonni: da «Piemontesina bella» a «Vola colomba» di Nilla Pizzi, dal «Cacciatore nel bosco» al «Vecchio frak» di Domenico Modugno.
Come ha imparato a suonare?
Ma gusti musicali a parte, è il talento precoce su uno strumento «antico» – scarsissimamente diffuso fra i musicisti più giovani – a colpire. E il bello è che Costantino Corbellari, alunno di quinta elementare a Bosco Chiesanuova, non ha beneficiato in casa, come si può essere portati a pensare, di uno zio o di un nonno che gli abbiano suonato la fisarmonica a partire dalla culla.
«Costantino, spontaneamente molto portato per la musica, tant’è che gli basta ascoltare un brano una volta per ricordarlo a memoria, è sempre stato innamorato della fisarmonica», racconta la mamma, Francesca Pezzo. «Deve averla vista per la prima volta in qualche spettacolo di piazza, o forse alla televisione, non ci ricordiamo. Fatto sta che da tempo chiedeva insistentemente di poterne avere una».
All’inizio la sua famiglia, in cui non compaiono altri suonatori e musicisti, ha cercato di dirottare il bambino su strumenti più comuni: «Non avevamo trovato maestri, nel circondario, che gli potessero dare lezioni di fisarmonica… Quindi lo abbiamo convinto a frequentare un corso di chitarra e uno di batteria a Cerro».
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Costantino non molla
Bene le corde, bene le percussioni. Ma niente da fare, Costantino non si è scordato della fisarmonica e ha continuato a insistere. Finché, con sua grande gioia, gli è finalmente arrivata come regalo per la Comunione, l’anno scorso: rossa fiammante col mantice nero, e delle dimensioni adatte a un bambino. A quel punto, però, andava trovato un insegnante.
Cerca e cerca, «alla fine abbiamo saputo che un maestro in pensione, Roberto Zecchini di Verona, esperto di fisarmonica, frequentava regolarmente Bosco per svago e riposo. Così lo abbiamo contattato e gli abbiamo chiesto se, per favore, durante i suoi soggiorni in Lessinia avesse potuto impartire qualche lezione a nostro figlio».
Risultato, da un anno il maestro «sale a Bosco ogni fine settimana e trascorre un’ora e mezza a far esercitare Costantino, che non è mai stanco di fare allenamento e di imparare nuove e nuove canzoni», conclude la mamma.
Per la festa di carnevale della scuola, Costantino si è vestito in grigio-verde, si è calcato in testa un cappello da alpino, e ha trascorso la mattinata a regalare a compagni e insegnanti uno spettacolo improvvisato lungo i corridoi.