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Badia Calavena

Lupi assaltano un recinto elettrificato: sbranate dieci pecore

«I recinti non sono sufficienti e i cani per noi non sono una soluzione», dice l'allevatore. La denuncia di Valdegamberi: «Nessuno fa nulla»
Nuova predazione di ovini in Lessinia da parte dei lupi
Nuova predazione di ovini in Lessinia da parte dei lupi
Nuova predazione di ovini in Lessinia da parte dei lupi
Nuova predazione di ovini in Lessinia da parte dei lupi

Notte amara quella tra giovedì e venerdì della scorsa settimana in Lessinia, a Badia Calavena. Uno o due lupi hanno preso d’assalto un recinto elettrificato, in località Righetti, all’ombra della pala eolica.

Della cinquantina di ovini di razza Brogna della società agricola Fratelli Filippozzi che lì pascolavano, dieci sono stati trovati uccisi. Altri due capi, tra cui un’agnellina di appena quattro mesi azzannata da fianco a fianco, sono stati soppressi dopo l’evento predatorio, perché incurabili a causa della gravità delle ferite riportate. Altre pecore ancora mancano all’appello.

«Over killing»

A darne conto è Giovanni Filippozzi, titolare della società con stalla nella vicina contrada Gamberoni. «Il veterinario dell’Ulss ha parlato di over killing», riferisce l’allevatore, quando cioè i predatori uccidono un numero maggiore di prede rispetto a quelle utili a soddisfare le necessità alimentari del momento. Al ritrovamento delle carcasse sul prato, Filippozzi ha attivato i controlli del caso. I rilievi del servizio veterinario dell’Ulss e della Polizia provinciale, precisa, hanno accertato la predazione da parte di lupi, riconducendola a uno o due predatori.

Recinti e cani non bastano

«I recinti non sono sufficienti e i cani per noi non sono una soluzione», sottolinea il trentasettenne, il cui allevamento conta 200 pecore e pochi bovini. Animali che, almeno per il prossimo mese, terrà chiusi giorno e notte nella stalla, per paura di ulteriori attacchi.

Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, che vive a Badia Calavena, venuto a conoscenza dell’accaduto, è tornato sulla questione del contenimento degli esemplari. «Tutti ad applaudire il lupo: nessuno pensa alla brutale morte degli animali sbranati ormai ogni giorno», scrive sui social.

Per due volte, ricorda, ha proposto una legge che ha inviato a ministri, parlamentari, associazioni agricole perché la possano far approvare. «Nessuno ha risposto», tuona l’esponente regionale contro la totale indifferenza. «In Svezia su un territorio una volta e mezza l’Italia e un quinto di abitanti, con grandi foreste, il governo ha deciso di ridurre i circa 400 lupi a 200», fa notare. «Da noi», conclude, «sono oltre 3mila e nessuno si muove».

 

Marta Bicego

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