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Assistenti sociali, i piccoli Comuni: «Così non va»

Luciano Marcazzan
Luciano Marcazzan
Luciano Marcazzan
Luciano Marcazzan

Ambito territoriale sociale, così non va: lo dicono (e lo scrivono) dodici sindaci della montagna veronese che, a partire dal tema delle assunzioni “a costo zero” degli assistenti sociali nei Comuni carenti, chiedono chiarezza, coinvolgimento, programmazione e decisioni. La richiesta, sottoscritta dai primi cittadini di Selva di Progno, Vestenanova, Badia Calavena, Velo Veronese, San Mauro di Saline, Tregnago, Erbezzo, San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Lavagno, Roncà e Cazzano di Tramigna, è stata indirizzata a metà dicembre al Comitato dei sindaci dei distretti 1 e 2 ma anche al ministero del lavoro e delle politiche sociali dato che le risorse per l'assunzione degli assistenti sociali gestisce le “prenotazioni”, quantifica le risorse e le destina ai diversi ambiti territoriali sociali. Ad oggi, però, nessuna risposta. La questione, però, è spinosa ed è diventata una battaglia portata avanti da ormai un paio d'anni dal sindaco di San Giovanni Ilarione Luciano Marcazzan: il nodo di tutto starebbe a monte, e cioè alla definizione di un unico “super ambito”, il Ven 20, che ingloba la popolazione di 36 Comuni, un territorio di 436 mila persone (337 mila delle quali in quota al Distretto 1 di Verona città) e per la parte rimanente la popolazione del Distretto 2 Est veronese. Impossibile far convivere le esigenze e i bisogni della città con quelle della località più periferiche e anche, territorialmente, disagiate ed impossibile con questo criterio che le istanze dei piccoli possano essere rappresentate prima ed esaudite poi tanto più se le risorse stabilite per tutti gli Ats sono le medesime, a prescindere dalla popolazione che rappresentano. Il timore è che le risorse vengano distribuite facendo riferimento all’intero Ats e non ai singoli Comuni e che questo, di fatto, comporti l’esclusione dei più piccoli. Il tema che ne discende è quello del funzionamento dell'Ats attualmente incardinato in un ufficio del Comune di Verona e dei criteri che ne guidano l'operatività: abbastanza, per i sindaci, per chiedere l'attivazione di un tavolo tecnico di confronto per poter stabilire criteri che garantiscano la concreta possibilità di accedere alle risorse anche per i più piccoli. Fin qui lo sfondo della questione che a novembre del 2021 ha spinto 23 sindaci dell'Est a chiedere alla Regione che venga formalizzato un nuovo ambito che riunisca i Comuni dell'ex Ulss 24, richiesta ribadita un anno dopo all'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin incontrandola all'ospedale Fracastoro di San Bonifacio. Ad “armare” i 12 sindaci montani è il primo frangente operativo degli Ats, cioè la gestione delle procedure per la prenotazione e distribuzione delle risorse, previste dalla legge di bilancio 2021, per l'assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali da parte degli Ats e dei Comuni che li compongono: 40 mila euro per ogni assistente sociale che, assunto, faccia scendere da un assistente sociale ogni 6.500 abitanti ad uno per 5 mila abitanti il rapporto, 20 mila se la proporzione passa da uno a 5 mila ad uno a 4000. Per il 2021 erano stati prenotati poco più di 829 mila euro per 13,10 assunzioni, per il 2022 1.211.583,08 euro corrispondenti a ulteriori 18 nuove assunzioni. San Giovanni Ilarione, che aveva prenotato risorse per il 2021, non le ha ancora viste nonostante siano stati stanziati: va fatta la ripartizione, e va fatta entro giugno anche per il 2022 e a fine febbraio si chiudono i termini per prenotare quelle per il 2023. Ecco perché i Comuni scriventi lamentano di «non essere mai stati coinvolti in una politica di Ambito tesa a colmare il gap socio-assistenziale e di non essere a conoscenza delle attività dell'Ambito in merito alla pianificazione e all'utilizzo delle risorse che con i decreti sono state assegnate». Di qui la richiesta che vengano «mappate le assunzioni che sono state fatte coi contributi assegnati dal ministero e, in particolare, il numero di assistenti sociali assunti ed i Comuni che li hanno assunti», richiesta replicata anche per le prenotazioni del 2022. •.

Paola Dalli Cani

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