<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Apre il Paladolcé, sarà la casa per cultura, sport e spettacoli

Il Paladolcé, l’edificio polifunzionale realizzato all’ingresso nord del capoluogo FOTO PECORA
Il Paladolcé, l’edificio polifunzionale realizzato all’ingresso nord del capoluogo FOTO PECORA
Il Paladolcé, l’edificio polifunzionale realizzato all’ingresso nord del capoluogo FOTO PECORA
Il Paladolcé, l’edificio polifunzionale realizzato all’ingresso nord del capoluogo FOTO PECORA

Aspira a essere un luogo di aggregazione e sport, un contenitore di cultura e spettacoli, un laboratorio di esperienze sociali, didattiche e ricreative. Per la comunità di Dolcè ma anche per i paesi limitrofi della «Terra dei Forti». È il Paladolcè, il nuovo edificio polifunzionale in legno, ferro, intonaco e con grandi vetrate da cui entra molte luce e si vedono le montagne. Costruito dal Comune con il contributo cospicuo del Fondo Comuni Confinanti (Fcc) - costo totale dell’opera un milione e 290mila euro, di cui soltanto 15mila euro a carico dell’ente locale - si trova vicino all’entrata nord del capoluogo e alla stazione ferroviaria, lungo la Statale 12 del Brennero. Comprende, innanzitutto, un salone centrale di 700 metri quadrati con altezza media di nove metri, che può contenere 500 posti a sedere oppure essere usato come campo da calcetto o pallacanestro al coperto, per corsi sportivi, feste e banchetti. Vanno poi aggiunti 120 metri quadrati di spazi di servizio e spogliatoi con bagni, 150 metri quadrati con tettoia all’esterno e altri 150 per il magazzino interrato. L’area rimessa a nuovo dall’amministrazione Adamoli, pari a 8.650 metri quadrati, comprende infine una zona verde da allestire con giochi per bambini, un’altra pavimentata e parcheggio per 80 auto. Questo palazzetto, antisismico, diventa strategico per Dolcè anche in caso di calamità naturale. «Quest’opera è stata possibile grazie a moltissime persone e ci riempie di orgoglio», afferma il sindaco Massimiliano Adamoli. L’edificio principale è stato terminato lo scorso anno, ma tutta la parte esterna è stata realizzata quest’anno, fino a pochi giorni fa. Così il Paladolcè, già utilizzato per qualche concerto e nel maggio scorso per la «Primavera del libro», è stato inaugurato ieri mattina dal sindaco e dalla sua Giunta. Il primo cittadino, il geometra comunale Flavio Bertolazzi, l’architetto progettista Matteo Benetti, con studio a Valgatara, e l’educatore del Comune Nello Dalla Costa ne hanno tratteggiato caratteristiche tecniche e finalità, nonché progetti presenti e futuri per dargli vita. «Questa struttura deve essere strumento di crescita per la comunità, favorendo incontri e relazioni», sottolinea Dalla Costa. L’educatore ha in cantiere due iniziative: una settimana in maggio dedicata al gioco e la creazione di un giardino botanico con arbusti della valle. Al termine delle relazioni, Adamoli ha tagliato il nastro tricolore assieme al consigliere provinciale Serena Cubico e agli amministratori di Rivoli, Cavaion, Marano di Valpolicella, Fumane, Sant’Anna d’Alfaedo, Brentino Belluno e della trentina Avio. Infine, don Giampaolo Marcucci ha impartito la benedizione. «L’iter è stato lungo e complesso, ma non ci siamo mai persi d’animo», continua il primo cittadino. All’inizio il quadro economico di 790mila euro prevedeva la costruzione di una tensostruttura fissa con sostegni in legno e telone in Pvc, per venire incontro alle esigenze di spazi al coperto avanzate da associazioni e circoli locali. Ma il parere negativo della Sovrintendenza ha costretto i tecnici a rivedere completamente il progetto. «Abbiamo dovuto cambiare tutto in corso d’opera, ma siamo felici del risultato», sostengono Adamoli e Benetti. •

Camilla Madinelli

Suggerimenti