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La predazione

Giazza, un altro alpaca sbranato dai lupi

Alcuni alpaca come quelli predati dai lupi in quest’ultima settimana
Alcuni alpaca come quelli predati dai lupi in quest’ultima settimana
Alcuni alpaca come quelli predati dai lupi in quest’ultima settimana
Alcuni alpaca come quelli predati dai lupi in quest’ultima settimana

Il branco di lupi che lo scorso sabato ha ucciso due alpaca in località Anselmi si è ripresentato nella notte di martedì facendo un’altra vittima, una femmina di alpaca, di sei anni ma di un allevamento diverso: dell’azienda agricola di Stefano Governale in località Téldari di Giazza, a pochi metri dal cimitero e dall’ingresso nella piccola frazione cimbra di Selva di Progno. «Finora non ci era mai accaduto nessun incidente di questo tipo», precisa Governale, che si è accorto mercoledì mattina della mancanza dell’alpaca nel gruppo.

«Ho avvertito la polizia provinciale che è venuta per il sopralluogo e ha confermato la predazione da lupo», aggiunge. Come per Perla, l’alpaca sacrificatasi con Mila, entrambe gravide, per difendere il resto del gruppo di alpaca allevati da Romano Boschi, anche l’intera carcassa di questa femmina è stata divorata dai predatori che hanno lasciato solo la testa e le zampe, con le ossa del torace. Dal consumo di carne (un alpaca adulto può arrivare a pesare 60-70 chilogrammi) si ipotizza che i lupi fossero almeno due, probabilmente di più.

«La perdita è stata di un solo individuo perché presumo che gli alpaca siano stati difesi dai lama. In tutto erano 23 capi, fra alpaca e lama, ma questi ultimi sono decisamente più alti (fino a 150 centimetri contro i 110 degli alpaca) e più robusti (anche fino a 200 chili) e devono aver protetto i loro amici», ipotizza il titolare dell’allevamento.

Gli animali sono allevati per passione, per la lana e per il trekking. Governale sta finendo la ristrutturazione della casa che rilancerà attraverso l’ospitalità anche l’allevamento degli animali da fibra, la nascita di laboratori per le attività didattiche da abbinare a percorsi naturalistici.

 

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Vittorio Zambaldo

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