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A Ceredo uccise pecore brogne. Cappelletti: «Non ne possiamo più»

Il sindaco Marco Cappelletti
Il sindaco Marco Cappelletti
Il sindaco Marco Cappelletti
Il sindaco Marco Cappelletti

Un caso di predazione di lupi all’interno di un recinto elettrico era già successo nel dicembre 2018 anche a Ceredo di Sant’Anna d’Alfaedo, nell’azienda «Lana al pascolo» di Cristina Ferrarini. Allora furono uccisi due agnelloni e una giovane fattrice, tutte pecore della preziosa razza Brogna. Quel recinto era però diverso, alto appena 105 centimetri e costituto da una rete, invece che da fili, adatto più a contenere il gregge al suo interno che a impedire l’assalto dei lupi che devono averlo saltato agilmente. La predazione fece impressione anche allora perché avvenne una domenica a una ventina di metri dall’abitazione più vicina e a una trentina di metri dalla piazza del paese. La presenza di cani da guardiania all’interno del recinto elettrico, come consigliato da esperti, non servì a salvare il gregge di Enrico Beltramini a San Mauro di Saline. I lupi uccisero sei pecore e ferirono gravemente uno dei quattro cani che sorvegliavano il gregge. «È una storia infinita e i nostri allevatori sono stanchi e demoralizzati», denuncia Marco Cappelletti, sindaco di Selva di Progno. «Mi risulta che anche i pagamenti promessi a livello regionale siano in ritardo. I sindaci sono purtroppo impotenti, ma le istituzioni superiori si devono interrogare sul nostro futuro, se dobbiamo rassegnarci all’abbandono della montagna. Se la Lessinia è bella e apprezzata, bisogna dar atto che lo è per merito di chi ci vive e lavora da generazioni», conclude, «ma non si può andare avanti così».

V.Z.

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