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La storia

A cavallo dalla Svizzera ai Balcani: l'emozionante incontro con Manisha a Velo

Manisha Berger con i suoi cavalli e i suoi cani (foto Zambaldo)
Manisha Berger con i suoi cavalli e i suoi cani (foto Zambaldo)
La carovana di Manisha (Zambaldo)

Yaméa e Tao, due cavalli, Haku un giovane cane pastore e lei, Manisha Berger, svizzera di Yverdon-les-Bains: è quella che la ventiseienne viaggiatrice definisce «una carovana silenziosa, perché il mio sogno è viaggiare a cavallo, al ritmo del loro passo, fino a quando la felicità e la salute ci accompagneranno; camminare sulla terra senza lasciare traccia. La carovana tacerà».

È partita due mesi fa ed è arrivata a Velo, ospite di Riccardo Campara che in paese ha un negozio di articoli da equitazione. Ha accolto lei e i suoi amici a quattro zampe per una notte, accomodati nel prato sotto casa in un recinto e nella tenda. Poi la mattina successiva c’è stato l’incontro entusiasmante con gli alunni della scuola primaria. Pur essendo bambini che vivono quotidianamente a contatto con gli animali, sono stati entusiasti di accarezzare cane e cavalli e assediare Manisha con le loro infinite domande sui chilometri, sul freddo, sulla paura del lupo, su come dorma e che cosa mangi e infine chiederle anche il perché di un viaggio così lungo, che durerà un anno e la porterà ad attraversare i Balcani per tornare poi a casa con i suoi fedeli compagni di viaggio.

«Per me è importante la fiducia e in un mondo che vive di paure, vorrei far vedere con il mio viaggio che bisogna fidarsi degli altri» è stata la risposta disarmante di Manisha che si è incamminata verso una meta che non ha, perché ogni giorno sul suo cammino trova la soddisfazione di averla raggiunta.

Vittorio Zambaldo

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