<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Via Punta-Marconi, un vero disastro

Buche in via Marconi   DIENNEFOTO
Buche in via Marconi DIENNEFOTO
Buche in via Marconi   DIENNEFOTO
Buche in via Marconi DIENNEFOTO

Il tratto finale di via Marconi ha il fondo stradale disastrato, pieno di buche e oltremodo pericoloso, non soltanto per i ciclisti ma anche per gli automobilisti. Via Marconi è l’importante via che dal centro di San Giovanni Lupatoto (zona vecchia caserma dei carabinieri) porta a Zevio. La criticità della situazione dei circa 500 metri di strada (questa parte si chiama via Punta ed è in territorio di Zevio) che portano dall’incrocio con via Palustrella fino alla grande rotatoria della bretella Transpolesana, è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Ancora più sconnessa (ammesso che ciò sia possibile) è la carreggiata che percorre chi, arrivando da Zevio, va verso il centro di San Giovanni. Graziano Forante, artigiano con attività in via Ronchesana, ha deciso di esternare il suo disappunto sulla pagina facebook dedicata al «disagio lupatotino» e sulla pagina «Che Zevio», riscuotendo consensi. «È una vergogna che via Punta-via Marconi sia un colabrodo», scrive l’artigiano. «È pericolosa sia per le auto che per i ciclisti che per schivare le buche invadono o si spostano in mezzo alla carreggiata. Dobbiamo aspettare che qualcuno si faccia male, per sistemarla?». La strada è metà di San Giovanni Lupatoto e metà di Zevio. La carreggiata di destra, da Verona, è di Zevio, la sinistra di San Giovanni. Per riasfaltare l’intera strada servirà dunque un accordo tra i due Comuni, ovvero le due amministrazioni dovranno inserirne la bitumazione nei rispettivi programmi, trovando i fondi per l’opera. Un precedente c’è, risale ad alcuni anni fa. Via Palustrella è un’arteria anch’essa divisa tra San Giovanni e Zevio e i due Comuni si accordarono per riasfaltarla. L’appello di Forante ha dato la stura ad altre lamentele, come lo stato di via Pacinotti e di via I Maggio. Qualcuno ha segnato la pericolosità dei chiusini e delle loro sporgenze, fino a 5 centimetri di dislivello, dal piano stradale. Va detto che, nel caso di via Marconi, la colpa dell’irregolarità del fondo stradale e delle buche non è soltanto del sovraccarico di traffico che caratterizza l’arteria ma anche e soprattutto dei rappezzi eseguiti non a regola d’arte dalle varie società che si occupano di sottoservizi (acqua, gas e fognature) che dopo aver eseguito i lavori chiudono le brecce con qualche centimetro di asfalto, spesso anche malposato. Col risultato che solo dopo qualche giorno si torna al punto di partenza. L’onere del controllo della qualità del ripristino starebbe in capo al Comune territorialmente competente. •

R.G.

Suggerimenti