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Vaccini, buona la prima a San Giovanni Lupatoto

Nessuno, fra chi si è presentato, ha rifiutato il vaccino AstrazenecaSi è riscontrato qualche rallentamento in fase di accettazione ma poi è  proseguito tutto con regolaritàAnziani in coda per fare il vaccino alla Casa albergo per anziani di via Cellino FOTOSERVIZIO DIENNEI coniugi Perinon: la prima coppia vaccinata ieri
Nessuno, fra chi si è presentato, ha rifiutato il vaccino AstrazenecaSi è riscontrato qualche rallentamento in fase di accettazione ma poi è proseguito tutto con regolaritàAnziani in coda per fare il vaccino alla Casa albergo per anziani di via Cellino FOTOSERVIZIO DIENNEI coniugi Perinon: la prima coppia vaccinata ieri
Nessuno, fra chi si è presentato, ha rifiutato il vaccino AstrazenecaSi è riscontrato qualche rallentamento in fase di accettazione ma poi è  proseguito tutto con regolaritàAnziani in coda per fare il vaccino alla Casa albergo per anziani di via Cellino FOTOSERVIZIO DIENNEI coniugi Perinon: la prima coppia vaccinata ieri
Nessuno, fra chi si è presentato, ha rifiutato il vaccino AstrazenecaSi è riscontrato qualche rallentamento in fase di accettazione ma poi è proseguito tutto con regolaritàAnziani in coda per fare il vaccino alla Casa albergo per anziani di via Cellino FOTOSERVIZIO DIENNEI coniugi Perinon: la prima coppia vaccinata ieri

Qualche attimo di comprensibile confusione all'inizio ma è partita ieri alle 15, praticamente senza inconvenienti, l’attività del Punto vaccini di San Giovanni Lupatoto nella Casa albergo per anziani di via Cellino. Per il pomeriggio risultavano convocati circa 200 anziani nati fra il 1941 e il 1951. Se ne sono presentati poco più di 180. Le operazioni di accettazione, ritiro e vaccinazione sono avvenute abbastanza velocemente e senza code chilometriche. Si è riscontrato qualche rallentamento in fase di accettazione ma poi le operazioni sono proseguite con tutta regolarità. I vaccinati, nella generalità, hanno apprezzato il grande sforzo organizzativo messo in atto da Comune, Ulss 9 e medici di base. A «dare un'occhiata» è arrivata anche la responsabile del distretto numero 2 dell'Ulss 9, la dottoressa Maria Beatrice Gazzola. Ad accoglierla c'erano Maurizio Simonato, assessore comunale alla sanità, e la dottoressa Mariella Montresor, coordinatrice dei medici di base lupatotini, che hanno vissuto giorni di apprensione per l'incerto arrivo del vaccino. Alle 15.02 sulle poltroncine della sala post vaccino ha preso posto la prima vaccinata, la signora Teresa Accordini, una «over 70» residente a Campagnola di Zevio. «Nessun dolore per l'iniezione», ha sottolineato, «e ho la concreta speranza che questo vaccino sia davvero la soluzione del problema Covid, considerato che se vogliamo vincere questa battaglia contro il morbo non ci sono, a quanto sembra, altri rimedi», ha concluso. Il primo uomo vaccinato è stato Giorgio Caldiron, 78enne residente a Raldon ma con un’attività di vetreria a Zevio. «Mi sono vaccinato per sfuggire al pericolo Covid e anche per poter tornare ballare nei pomeriggi di domenica in questa sala della Casa albergo oggi impiegata per vaccinarci». La prima coppia vaccinata insieme è stata quella composta da Eugenio Perinon e da Raffaella Scartezzini, residenti in via Marconi a San Giovanni Lupatoto. «La puntura? Non l’ho neppure sentita», racconta la moglie, che, alle 15.21, era già in procinto di uscire dalla Casa albergo accompagnata dal marito, entrambi piacevolmente colpiti dall'efficienza del Punto vaccini lupatotino. «Prendo atto che il mio destino è quello di fare da cavia per le vaccinazioni», ha commentato invece sorridendo Giuseppe Canteri, classe 1944, due volte sindaco di San Giovanni Lupatoto. Canteri ha raccontato ai presenti che nel 2008, quando ricopriva il ruolo di direttore amministrativo dell'Ulss di Verona e imperava il morbo Sars, il direttore generale dell'unità sociosanitaria chiese a tutti dirigenti di vaccinarsi mentre un operatore con telecamera li riprendeva in modo che i vertici dell'Ulss potessero costituire un esempio per gli altri assistiti. Giovanni Ormolini, 75enne pensionato Telecom da 22 anni, residente in via Patrizio Bianchi, fresco di vaccino, mentre attende il canonico quarto d'ora post iniezione, si complimenta «per la perfetta macchina organizzativa messa in piedi da medici di base, comune e Ulss9». «Faccio il vaccino», ha detto, «per non avere problemi se dovessi tornare come barelliere a Lourdes, dove sono stato per svariare volte. Speriamo che ci lascino fare il pellegrinaggio anche quest'anno. Se ci liberassimo del Covid, il miracolo la Santissima Vergine l'avrebbe fatto qui», ha sottolineato Ormolini. Tutti hanno in programma qualcosa. Roberto Fasoli, classe 1950, con la sua fluentissima barba bianca si è sottoposto la vaccino per essere in regola nel caso venga di nuovo chiamato a indossare le vesti di Babbo Natale in un noto garden della provincia. «Se mi chiederanno di vestirmi da Santa Claus nel periodo natalizio, voglio avere le “carte” a posto», ha confessato Fasoli. Infine i dubbiosi, tra i quali Mario Scabari, 75 anni, che da 25 anni organizza in paese corse non competitive e altre iniziative di solidarietà. «Faccio il vaccino, come mi ha consigliato il cardiologo, ma non sono molto convinto», ha ammesso. Nessuno, fra chi si è presentato, ha rifiutato di fare la vaccinazione Astrazeneca. •

Renzo Gastaldo

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