<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
I risultati dell'autopsia

Undici colpi di martello alla testa e 19 coltellate: la furia di Edlaine sul marito

Proseguono le indagini sulla drammatica morte dell’autotrapostatore trentasettenne
Il dramma di Bussolengo. La palazzina dove è avvenuto l’omicidio di Francesco Vetrioli. Nella foto la moglie  Edlaine Ferreira
Il dramma di Bussolengo. La palazzina dove è avvenuto l’omicidio di Francesco Vetrioli. Nella foto la moglie Edlaine Ferreira
Il dramma di Bussolengo. La palazzina dove è avvenuto l’omicidio di Francesco Vetrioli. Nella foto la moglie  Edlaine Ferreira
Il dramma di Bussolengo. La palazzina dove è avvenuto l’omicidio di Francesco Vetrioli. Nella foto la moglie Edlaine Ferreira

Si era parlato finora di ventidue colpi: quattro martellate e diciotto coltellate. L’autopsia, eseguita ieri sul corpo del trentasettenne di Bussolengo Francesco Vetrioli, ha fatto emergere un’amara sorpresa: le martellate sono state undici, tutte indirizzate alla testa, e poi diciannove le coltellate, in varie parti del corpo.

Trenta colpi complessivi. Numeri addirittura superiori a quelli già impressionanti riportati nei giorni scorsi. Così Edlaine Ferreira, 36 anni, brasiliana, avrebbe ucciso il marito Francesco. L’esame autoptico, eseguito dal medico legale Nicola Pigaiani dell’Istituto di Medicina legale dell’Azienda ospedaliera di Verona, ha confermato anche il fatto che l’uomo è stato colpito mentre dormiva, poco dopo essersi addormentato. Senza dunque alcuna possibilità di difendersi.

Questi i primi elementi emersi nel corso dell’autopsia, che dovrà far luce sulle effettive cause della morte del trentasettenne e sulla compatibilità delle ferite con le armi utilizzate per l’omicidio: un martello e un coltello da cucina. Il pubblico ministero Carlo Boranga ha concesso al perito 60 giorni di tempo per il deposito della consulenza. Un altro aspetto che rimane da chiarire è se il trentasettenne sia stato o meno narcotizzato prima del delitto: per gli esiti degli esami tossicologici, però, si dovrà attendere ancora un po’ di tempo.

La dinamica, per il resto, sembra ormai chiara. Come confessato dalla stessa Ferreira, la donna avrebbe atteso che il marito si addormentasse per aggredirlo. Erano circa le 3.30 del 20 luglio scorso. Prima l’ha colpito undici volte alla testa con un martello e poi diciannove volte con un coltello da cucina in varie altre parti del corpo.

Alcune ore dopo l’omicidio è stata lei stessa a presentarsi spontaneamente dalla polizia municipale di Bussolengo per raccontare quanto successo. «Francesco è da sempre un uomo violento e geloso, non mi lasciava uscire di casa se non insieme a lui. Se uscivo di casa da sola e non gli davo tutti i dettagli di dove ero stata e con chi, si arrabbiava e mi picchiava», ha detto ai carabinieri. «Ero costretta a fare tutto quello che voleva lui, perché qui in Italia ero sprovvista di documenti regolari e non avevo alternative se non quella di stare con lui».

Una versione che si discosta da quella dei familiari e degli amici di Francesco Vetrioli, che lo dipingono tutti come un bravo ragazzo, incapace di far male a qualcuno. A far luce su quanto realmente accaduto tra la coppia sarà il pubblico ministero Boranga. Al momento la donna risulta indagata per omicidio volontario aggravato «dall’aver commesso il fatto contro il coniuge, con premeditazione, e di avere profittato di circostanze tali da ostacolare la privata difesa, avendo colpito la vittima mentre dormiva».

 

Leggi anche
I genitori di Francesco: «L’avevamo accolta in casa e trattata come una figlia. E lei ce lo ha ucciso»

Suggerimenti