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Un’ambulanza in più Adesso serve una sede

Volontari della Croce Blu con Natalina Corsi Negrini
Volontari della Croce Blu con Natalina Corsi Negrini
Volontari della Croce Blu con Natalina Corsi Negrini
Volontari della Croce Blu con Natalina Corsi Negrini

Cresce il parco ambulanze della Croce Blu di San Martino Buon Albergo e l’associazione di volontari può incrementare i suoi servizi grazie al nuovo mezzo inaugurato domenica e lanciare attraverso il presidente Cristian Ferro un segnale all’amministrazione comunale di allargare i cordoni della borsa per una nuova sede che possa accogliere volontari e mezzi. «In base al decreto regionale 1515/2015 e secondo gli ultimi standard normativi, un mezzo non può essere adibito al primo soccorso dopo sette anni di servizio e viene declassato solo per il trasporto. Ora abbiamo sette ambulanza di cui solo quattro operative per il soccorso», spiega il presidente Ferro, «ma grazie alla donazione che ci è stata fatta lo scorso anno dalla signora Natalina Corsi Negrini abbiamo potuto impiegare la cifra accantonata per questo ulteriore nuovo mezzo, un Fiat Ducato attrezzato con proprio defibrillatore e monitor per elettrocardiogramma a 12 derivazioni in grado di spedire il risultato dell’esame in tempo reale in ospedale, dove il cardiologo può leggerlo e fare le sue valutazioni di merito. È un mezzo attrezzato anche per il soccorso pediatrico, con barelle particolari per i bambini e agganci per la termoculla qualora servisse». L’acquisto è frutto del lavoro che i volontari svolgono nei fine settimana alle manifestazioni dove è richiesta la presenza dell’assistenza sanitaria. «Un mezzo nuovo non rispetta solo la legge ma è indubbiamente anche una comodità per i pazienti che vengono trasportati senza dover risentire troppo, grazie alle nuove sospensioni pneumatiche, di colpi e scossoni su strade purtroppo messe sempre peggio», riconosce Ferro. Dopo la benedizione di don Gianni Pasetto «diretta non al mezzo ma a chi lo conduce, lo usa e ne viene trasportato e perché aiuti chi opera a riconoscere di avere a che fare con persone sofferenti che meritano rispetto», il presidente ha voluto ringraziare tutti i volontari che ogni giorno si adoperano con professionalità, sacrificando il proprio tempo per aiutare il prossimo: «Grazie anche all’ amministrazione comunale che ci ha fatto avere questa sede che sta diventando piccola; grazie alla signora Natalina perché la sua donazione dell’anno scorso ci ha permesso di accantonare i soldi necessari per questo nuovo acquisto e grazie anche a tutti gli altri volontari delle diverse associazioni di soccorso che unendosi nella sigla Universo (Unione veronese del soccorso) hanno colto l’importanza di fare massa critica ridando voce e vigore agli ideali e agli intenti del volontariato impegnato nel soccorso». «In questo momento non c’è il modo e non ci sarebbe neanche lo spazio per darvi la possibilità di un ampliamento di sede, ma conosciamo la situazione e vi garantiamo che stiamo cercando di venirvi incontro», ha esordito il sindaco Franco De Santi, promettendo che, «impressionato dalla massa di tute arancioni che riempiono il piazzale della sede, non è difficile prevedere che ci sia bisogno di spazio in più e di nuovi servizi per i nostri concittadini». È intervenuto anche Luigi Brigi, presidente di Sos Sona e vicepresidente di Anpas, (Associazione nazionale pubblica assistenza sanitaria) che riunisce diverse associazioni simili dedite al soccorso, per ricordare che «le normative sempre più severe obbligano le associazioni a unirsi in reti locali e nazionali, come è successo a Verona con Universo e Anpas, perché se non ci si unisce si rischia di venire fagocitati dalle organizzazioni più grandi e sparire. Le associazioni veronesi sono vive e vitali e hanno portato a casa oltre alla vicepresidenza, anche le figure di revisore dei conti con Chiara Tommasini e di proboviro con Marco Crippa». •

Vittorio Zambaldo

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