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Troppo traffico, ora scatta lo studio

Il traffico proveniente da Vago e diretto a San Martino Buon AlbergoIl sindaco Franco De SantiIl caos in centro a San Martino Buon Albergo
Il traffico proveniente da Vago e diretto a San Martino Buon AlbergoIl sindaco Franco De SantiIl caos in centro a San Martino Buon Albergo
Il traffico proveniente da Vago e diretto a San Martino Buon AlbergoIl sindaco Franco De SantiIl caos in centro a San Martino Buon Albergo
Il traffico proveniente da Vago e diretto a San Martino Buon AlbergoIl sindaco Franco De SantiIl caos in centro a San Martino Buon Albergo

La soluzione al problema dell'aumento di traffico che sta interessando San Martino Buon Albergo per la chiusura dell'uscita e dell'entrata a Vago di Lavagno della tangenziale sud, passerà da uno studio sui flussi della circolazione che effettuerà la società autostradale Brescia-Padova. Ciò significa che per almeno un mese la situazione rimarrà così com'è. Ovvero, con code nel centro cittadino sia nel primo mattino che nel pomeriggio. Una situazione che interessa soprattutto le aree a sud della vallata di Illasi e lungo l'uscita dal capoluogo verso Verona. Ha portato un risultato che sarà possibile valutare solo in prospettiva il confronto che si è svolto ieri mattina in municipio a San Martino, con un incontro al quale erano presenti i sindaci del territorio, da quello di San Martino Franco De Santi, che era accompagnato dall'assessore alla Viabilità Davide Brusco, a quelli di Soave, Gaetando Tebaldi, Lavagno, Marco Padovani, e Caldiero, Marcello Lovato, gli assessori di Verona, Luca Zanotto, Mezzane, Lucio Berton, Illasi, Michele Taioli e Colognola, Davide Dugatto, il presidente e il vice della Provincia, Manuel Scalzotto e David Di Michele, rappresentanti di Veneto Strade e autostrada, la consigliera regionale Alessandra Sponda e l'assessora veneta alle infrastrutture Elisa De Berti. Al centro dell'attenzione erano le conseguenze dei lavori avviati il 9 gennaio scorso dalla società autostradale volti a realizzare un tratto di corsia di emergenza attualmente mancante. Un'operazione che significa la chiusura per trenta mesi degli svincoli della tangenziale, con inevitabili ripercussioni in tema di aumento della pressione del traffico sulle altre arterie del territorio. Si è subito cercato di porre rimedio a questo problema, deviando buona parte dei mezzi sulla Porcilana, ma, in contemporanea con la parziale riapertura delle scuole superiori avvenuta lo scorso primo febbraio, San Martino è stato invaso dalle auto. Il loro numero è addirittura raddoppiato in alcune fasce orarie rispetto a quello ordinario. Durante l’incontro di ieri, d'altro canto, gli amministratori locali hanno evidenziato che il problema non può essere risolto con qualche soluzione temporanea, come la modifica della viabilità o la revisione delle tempistiche dei semafori. «Ogni Comune ha fatto il massimo delle sue possibilità, ora ci aspettiamo che si percorrano il prima possibile altre soluzioni», afferma De Santi. Il quale, comunque, si dice soddisfatto dell'incontro. «Abbiamo convenuto che per togliere gli utenti dalla statale che attraversa San Martino è necessario spostare i mezzi sull'autostrada o far sì che chi vi viaggia decida di utilizzare i mezzi pubblici», aggiunge. Precisando che «in entrambi i casi è necessario investire delle risorse economiche». Le soluzioni, secondo gli amministratori, sono infatti la gratuità di un tratto dell'autostrada, il potenziamento di bus e treni, interventi volti a migliorare la rete viaria e, come estrema ratio, la chiusura della statale. Una scelta a cui i sindaci si augurano di non dover mai dare attuazione. «Il confronto è stato molto costruttivo, visto che ha portato alla definizione delle azioni da realizzare», commenta De Berti. «Una volta che avremo visto i flussi di traffico, chiederò un incontro con il Ministero dei Trasporti al quale, se risulterà utile, chiederò l'autorizzazione per l'esenzione del pedaggio autostradale fra Soave e Verona Sud; intanto la A4 si è impegnata a migliorare le comunicazioni». •

Luca Fiorin

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