<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Tornano le «lavanderie dei ricordi»

Stireria delle case di riposo: anche gli anziani parteciperanno per riportarli ad azioni familiari FOTO PECORALe lavatrici e le asciugatrici nuove per le case di riposo
Stireria delle case di riposo: anche gli anziani parteciperanno per riportarli ad azioni familiari FOTO PECORALe lavatrici e le asciugatrici nuove per le case di riposo
Stireria delle case di riposo: anche gli anziani parteciperanno per riportarli ad azioni familiari FOTO PECORALe lavatrici e le asciugatrici nuove per le case di riposo
Stireria delle case di riposo: anche gli anziani parteciperanno per riportarli ad azioni familiari FOTO PECORALe lavatrici e le asciugatrici nuove per le case di riposo

Alla casa di riposo è ritornato il servizio di lavanderia interna e viene ripresa così l’attività di animazione con la quale le ospiti possono rivivere una situazione quasi domestica, dedicandosi a piegare calze e biancheria lavata, come quando erano a casa loro. Le due lavanderie riattivate, poco prima di Pasqua, sono quelle delle case di riposo della Fondazione Don Mozzatti d’Aprili a Monteforte d’Alpone e nella Casa San Camillo di Bolca di Vestenanova. Cinquantamila euro l’investimento necessario per attrezzare le due strutture di grandi lavatrici ed asciugatrici e l’ammodernamento degli impianti che, in entrambi le strutture, erano utilizzati fino a tre anni fa. Da tanto infatti il servizio era stato dato in gestione ad una ditta esterna «facendo però registrare, praticamente da subito, pochissima soddisfazione da parte sia da parte degli ospiti che dei loro familiari. Non potevamo far altro che attendere la conclusione del contratto in essere», spiega Carlo Bergamasco, presidente della Fondazione, «e preso atto di una insoddisfazione espressa dal 70 per cento delle famiglie, attraverso i questionari di gradimento che periodicamente consegniamo loro, siamo tornati al passato». I motivi di scontento erano sostanzialmente due: il primo legato alla qualità del servizio, «perché se il lavaggio industriale va benissimo per la biancheria piana, non è così per i capi di abbigliamento che, in alcuni casi, sono stati danneggiati. Poi c’è una questione di tempi», aggiunge Bergamasco, «perché periodi abbastanza lunghi tra la consegna dei capi ed il loro rientro costringono gli ospiti ad avere molta più biancheria a loro disposizione». Le famiglie, dunque, avevano dato lo stop e la Fondazione si è attrezzata, riorganizzando gli spazi ed approntando anche nuovi percorsi sporco-pulito: le lavanderie e le stirerie sono state dunque riattivate, «e grazie alla disponibilità degli animatori, recupereremo anche l’attività con gli ospiti, occasione di incontro ma anche di mantenimento e di esercizio della manualità». Può sembrare una cosa piccola, ma l’esperienza degli operatori racconta di come, per gli anziani, essere impegnati in attività semplici che rimandano alla normalità della vita nella propria casa, sia un esercizio di stimolazione importante, sia sul piano fisico che mentale. Accoppiando calze e dando la caccia a quelle che mancano, ad esempio, spesso si aprono le porte interiori dei ricordi da condividere e non è raro che davanti ad un buco e all’esigenza di un rammendo si risveglino anche altre abilità che si credevano perdute. •

Paola Dalli Cani

Suggerimenti