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Solita storia: ai piani alti manca l’acqua

Rubinetti a secco per mancanza di sufficiente pressione
Rubinetti a secco per mancanza di sufficiente pressione
Rubinetti a secco per mancanza di sufficiente pressione
Rubinetti a secco per mancanza di sufficiente pressione

Utenti inferociti per la scarsità (in alcuni casi, la totale mancanza) di acqua che a San Giovanni Lupatoto esce dai rubinetti dell’acquedotto civico, in questi giorni di fortissima calura. Acque Veronesi, il consorzio che gestisce il ciclo idrico (compreso l’approvvigionamento e la distribuzione) allarga le braccia sottolineando la straordinarietà della situazione. È questo lo stato della rete idrica e non pare ci siano rimedi, se non sperare in poco probabili precipitazioni atmosferiche. Una signora che risiede in via Ragazzi del ’99 si è rivolta al nostro giornale per denunciare la carenza di acqua. Altri cittadini in varie zone del paese hanno lamentato la scarsa pressione con cui l’acqua esce dalla tubature. «Ieri sera non sono riuscita farmi la doccia», segnalava la signora. «Non è a dire il vero una situazione nuova per me che da 24 anni devo fare i conti con la scarsità di acqua d’estate. Il disagio è forte perché dalle 17.30 non viene erogata l’acqua potabile, o viene data con una pressione minima, io abito al sesto piano ed essendoci poca pressione a noi non arriva acqua». «ABBIAMO CONTATTATO anche Acque Veronesi la quale si giustifica dicendo che c'è troppa richiesta d'acqua e non possono erogarne di più. Faccio presente che il problema esiste dal 1995», continua la signora di via Ragazzi del ’99. «Quando il servizio era gestito direttamente dal Comune ci era stato detto che le tubature erano troppo vecchie e non potevano dare più pressione altrimenti ci sarebbe stato il rischio della rottura. In un paese che si vanta per essere all’avanguardia nello sport, quando si parla di un bene di prima necessità come l’acqua siamo paragonabili ai paesi del terzo mondo». L’ASSESSORE comunale ai servizi Fabrizio Zerman, di fronte al nugolo di segnalazioni degli utenti (pervenute da più zone del paese), ieri ha ripetutamente contattato i responsabili di zona di Acque Veronesi per avere il polso esatto della situazione. «L’emungimento dalla rete e dai pozzi sta toccando, causa il caldo, livelli straordinari, ne consegue un calo della pressione in rete e questo mette in crisi tutta la rete di distribuzione», dice Zerman. «È STATO RILEVATO anche un picco dei consumi notturni, determinato dai prelievi per l’irrigazione di giardini ed orti. Mi è stato assicurato che non ci sono lavori in corso ai quali attribuire le criticità idriche di questi giorni». «Stante la situazione se vogliamo che l’acqua arrivi al sesto piano, l’unica soluzione è che chi abita al piano terra o al primo sia parco nei suoi prelievi di acqua dall’acquedotto civico». Acque Veronesi ieri segnalava: «è in arrivo la settimana probabilmente più critica dell’anno per quanto concerne la gestione degli impianti di emungimento, per la disponibilità delle fonti di approvvigionamento e per la distribuzione dell’acqua potabile su tutto il territorio provinciale veronese. Non si può ancora parlare di grave emergenza, ma le temperature record e l’assenza di precipitazioni previste nelle prossime ore non fanno sperare in una diminuzione dei prelievi idrici massimi registrati in questi giorni». GLI IMPIANTI di Acque Veronesi, la società consortile che gestisce il servizio idrico in 77 Comuni della provincia scaligera, sono infatti già messi a dura prova e stanno per arrivare alla loro massima potenzialità. •

Renzo Gastaldo

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