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Elezioni amministrative

Si vota per eleggere il sindaco in 23 comuni veronesi. Non servirà il green pass

Schede elettorali e documenti d’identità pronti: in 23 Comuni veronesi domenica 3 e lunedì 4 ottobre si torna a votare per l’elezione del sindaco. Una chiamata alle urne che riguarderà 120.603 veronesi, dei quali 59.764 maschi e 60.839 femmine.
Al voto per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale andranno Affi, Arcole, Badia Calavena, Belfiore, Bevilacqua, Bovolone, Buttapietra, Castagnaro, Cerro, Cologna Veneta, Colognola ai Colli, Garda, Grezzana, Isola della Scala, Isola Rizza, Minerbe, Nogara, Pastrengo, Povegliano, Roverè, San Giovanni Lupatoto, San Pietro di Morubio e Tregnago

I seggi anche quest'anno saranno aperti per due giorni per consentire un’affluenza più omogenea ed evitare assembramenti, dato il persistere dell'emergenza sanitaria. Si potrà quindi andare a votare domenica dalle 7 alle 23, e lunedì dalle 7 alle 15: lo spoglio delle schede inizierà subito dopo. Il voto nei Comuni sotto i 15mila abitanti si svolgerà in un unico turno, nel quale sarà eletto il candidato con anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari.
Sopra i 15mila abitanti, se nessuno dei candidati riuscirà a ottenere il 50% più uno dei voti, si andrà al ballottaggio tra i due più votati: nel Veronese questa possibilità riguarda solo due paesi, San Giovanni Lupatoto che conta oltre 24mila residenti e Bovolone che sfiora i 16mila cittadini.
L’eventuale ballottaggio si svolgerà due settimane dopo, il 17 e 18 ottobre, con gli stessi orari del primo turno. E anche in questo caso lo scrutinio avverrà nel pomeriggio di lunedì, a conclusione delle operazioni di votazione.

Fino a qui, nulla di molto diverso rispetto a quanto accadeva nelle passate tornate elettorali, che solitamente si svolgevano in primavera: quest’anno, causa pandemia, tutto è stato necessariamente posticipato all’autunno. In un periodo peraltro molto “caldo” visto che, proprio in quei giorni, il Governo ha previsto l’attivazione di nuove regole per l’utilizzo del Green pass. E allora la domanda se la sono posti in molti: per entrare nei seggi sarà necessario esibire la certificazione verde? No, non servirà. Non verrà richiesta né agli elettori, né ai presidenti di seggio, né agli scrutatori, né ai rappresentanti di lista. Ma al ballottaggio del 17 e 18 ottobre - così dice il protocollo in vigore dal 15 ottobre - presidenti di seggio e scrutatori dovranno avere il green pass. Questo perché i componenti del seggio saranno equiparati, in quei giorni, a dipendenti pubblici.
Ci saranno poi altri comportamenti da adottare, per mantenere alto il livello di sicurezza ed evitare che le scuole e gli edifici che ospiteranno le procedure di voto diventino luoghi di contagio. Le misure sono contenute nel “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell’anno 2021”, sottoscritto a fine agosto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Non verrà misurata la temperatura agli elettori ai quali viene però richiesto senso di responsabilità: significa che sono tenuti a non recarsi al seggio in caso di sintomi influenzali, di febbre superiore ai 37,5 gradi, di quarantena o isolamento negli ultimi 14 giorni. Con la mascherina addosso e le mani igienizzate, dovranno seguire i percorsi dedicati di entrata e uscita, indicati con una specifica segnaletica, e attendere il loro turno per evitare che si creino assembramenti a ridosso dei seggi. Insomma, una serie di comportamenti che dovrebbero essere dettati dal buonsenso e dalle abitudini alle quali la pandemia, da un anno e mezzo a questa parte, ci ha abituato. 
Per coloro che si troveranno in quarantena, isolamento fiduciario o in trattamento domiciliare, i Comuni potranno istituire "seggi speciali per la raccolta del voto domiciliare”: ai componenti di queste sezioni elettorali sarà richiesto il Green pass, al fine di garantire loro maggiori condizioni di sicurezza. 

Francesca Lorandi

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