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Sempre in viaggio per salvare vite

Giuseppe Pra  con la valigetta frigorifero
Giuseppe Pra con la valigetta frigorifero
Giuseppe Pra  con la valigetta frigorifero
Giuseppe Pra con la valigetta frigorifero

Da segretario generale del Comune di San Giovanni Lupatoto a commesso viaggiatore - volontario - per salvare vite. Per Giuseppe Pra, segretario comunale prima con il sindaco Federico Vantini e per un anno anche dell’attuale primo cittadino Attilio Gastaldello, non si può certo dire che la pensione sia coincisa con una vita in pantofole. In congedo da quattro anni, dopo decenni trascorsi tra le scartoffie del municipio e gli adempimenti della burocrazia, conduce un’esistenza completamente nuova e al servizio degli altri. Dopo un corso di formazione, l’ex funzionario ha iniziato a collaborare con il Nopc (Nucleo operativo di protezione civile) di Firenze, onlus che da 25 anni si occupa del trasporto di midollo osseo, cellule staminali, materiali organici e organi da un capo all’altro del mondo, destinati a salvare la vita con il trapianto a persone gravemente malate. Al suo attivo il dottor Pra ha più di 30 missioni svolte in tutta Europa, in America, in Turchia e Israele. All’incirca ogni 20 giorni viene convocato, imbraccia la speciale valigetta frigorifero e parte. Va a raccogliere il materiale di donazione - nel suo caso midollo osseo o cellule staminali - in un luogo di qua o di là dell’oceano e lo trasporta all’ospedale dove il paziente attende il trapianto. «Sono viaggi che faccio da solo, spesso lunghi e generalmente in aereo, treno o autobus, durante i quali occorre sempre rimanere vigili», racconta Pra. «Oltre alla necessità di non perdere le coincidenze, non devo dormire perché il prezioso materiale trasportato va costantemente monitorato, non potendo la temperatura uscire da un range tra i quattro e gli otto gradi centigradi. In effetti per certi versi è una faticaccia», ammette. Come quella missione di ferragosto di due anni fa, quando Pra dovette partire in tutta fretta per raccogliere la donazione di midollo osseo in Martinica di un donatore compatibile che veniva dalla Guyana francese. Dall’isola caraibica raggiunse in volo Parigi, cambio di aeroporto e altro volo per Milano, con consegna dopo 18 ore di viaggio all’Istituto europeo dei tumori di Milano per un paziente affetto da leucemia. «Il problema», spiega Giuseppe Pra, «è che bisogna fare più in fretta possibile, perché c’è qualcuno in pericolo di vita che aspetta, con problematiche frequenti di coincidenze difficili o voli cancellati, e quindi con cambi di programma possibili, sempre in collegamento con la centrale operativa di Firenze». Le difficoltà non sono soltanto queste. «A volte c’è la necessità di convincere le autorità di frontiera che quella valigetta, che non può passare ai raggi X perché ne verrebbe danneggiato il delicato contenuto, serve per salvare una vita», continua. C’è in cambio la soddisfazione della missione compiuta. «È indescrivibile la felicità del momento in cui, esausti per il viaggio, si arriva all’ospedale a consegnare il prezioso contenuto», prosegue Pra nella sua testimonianza. «A volte, di notte, quando tutto è più tranquillo, il medico che ti riceve ti porta a vedere il malato in attesa del materiale organico che molto probabilmente gli salverà la vita: allora sono due sguardi che si incrociano senza dire nulla, lui è lì che mi aspetta, sa chi sono e spesso sorride con gli occhi bagnati di lacrime». Sono esperienze che cambiato la vita, racconta l’ex segretario. «All’inizio a farmi scegliere questo impegno, che non prevede ricompense, è stato l’amore per l’avventura e per i viaggi. Poi ho capito che stavo facendo qualcosa di estremamente importante per chi soffre e questa è ora la vera ragione per cui parto». «Purtroppo questo anno e mezzo di pandemia ha rallentato le donazioni di organi ed è molto problematico volare in molti Paesi del mondo. L’auspicio di tutti è che anche da questo punto di vista la situazione possa velocemente migliorare, ridando anche a questi malati una concreta prospettiva di guarigione», conclude Pra..•.

Renzo Gastaldo

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