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Statua distrutta

San Martino Buon Albergo, vandali prendono di mira la Madonna del capitello

La statua è in un’edicola che dal Settecento si trova in centro al paese, in piazza del Popolo
Il parroco, restauratrice e un volontario raccolgono i pezzi della statua distrutta. Il sindaco ha già disposto la recinzione del sito
Il parroco, restauratrice e un volontario raccolgono i pezzi della statua distrutta. Il sindaco ha già disposto la recinzione del sito
Capitello vandalizzato a San Martino Buon Albergo (video Pecora)

I vandali in azione distruggono una statua della Madonna, presente in un’edicola che dal Settecento si trova in centro di San Martino Buon Albergo. Sono già scattate le indagini sui vandali che, per il momento non hanno ancora un nome. La rappresentazione della Vergine, costituita da tufo ed è alta poco meno di un metro, si trovava in un capitello posto sul retro del monumento ai Caduti in piazza del Popolo

La statua è lo spazio che costituisce il cuore del capoluogo e dell’intero paese, visto che su di esso si affacciano sia il municipio che la parrocchiale intitolata a San Martino Vescovo. Nella notte fra mercoledì e giovedì, qualcuno si è preso la briga di aprire il cancellino della recinzione esterna al capitello, andare davanti all’edicola, spalancarne l’anta di vetro, sollevare la statua e sbatterla a terra all’esterno della teca. 

Vasi spaccati e fiori gettati a terra

L’autore, (o gli autori), di questi vandalismi ha anche spaccato alcuni vasi e gettato i fiori. L’effetto principale di questo raid è stata la rottura in tre parti principali ed innumerevoli frammenti di una scultura che fa parte della storia di San Martino. Secondo quanto riporta una targa, infatti, la statua risale al 1730 ed è di antica origine anche il piccolo tempio che la conteneva, restaurato nell’ottobre del 2008.

«Che questo capitello si trovasse in quest’area in passato è certo, anche se probabilmente è stato spostato in seguito alla realizzazione del nuovo ponte sul Fibbio, sul quale corre la Regionale 11», spiega Sergio Spiazzi, architetto e cultore di storia locale che è autore di vari studi sul passato di San Martino. 

Un'antica edicola già oggetto di vandalismi

Ricorda che di fronte a questa edicola ce n’è un’altra di origine addirittura cinquecentesca. «Secondo quanto riferitomi da chi frequenta la parrocchia da anni, la statua ora andata in frantumi, sarebbe stata posta nella teca una quindicina d’anni fa, in seguito ad un precedente vandalismo», continua Spiazzi. Il professionista sottolinea che si tratta di un fatto molto grave. «Questo gesto ha creato molto scalpore, visto che sono davvero tanti quelli che da stamattina (ieri) stanno contattando me e gli uffici per esprimere la loro indignazione», dice il sindaco Giulio Furlani. 

La recinzione e le telecamere: si corre ai ripari

Il primo cittadino insieme al suo vice Mauro Gaspari ha disposto che i resti della scultura venissero protetti con una recinzione e una copertura e piantonati da un agente ed ha fatto contattare una restauratrice, che nel primo pomeriggio di ieri ha raccolto i frantumi. «Adesso l’esperta ci dirà cosa è possibile fare, ma è chiaro che noi intendiamo rimettere al suo posto la statua nel più breve tempo possibile», aggiungeva il primo cittadino. «Ora stiamo verificando le riprese di tutte le telecamere» conclude Furlani. 

Parroco Don Francesco Grazian, il parroco di San Martino, parla, intanto, della necessità di organizzare una cerimonia di riparazione, programmando un momento di preghiera e riflessione. «Non si è trattato di un semplice sfregio, bensì di un atto brutale», afferma il sacerdote. A suo avviso, peraltro, chi ha compiuto questa azione ai danni di un’immagine sacra, sta male, per cui ora pregherò per loro», conclude.

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