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Piscine e palazzetto c’è il piano per riaprire

Il centro sportivo Garofoli chiuso da tempo
Il centro sportivo Garofoli chiuso da tempo
Il centro sportivo Garofoli chiuso da tempo
Il centro sportivo Garofoli chiuso da tempo

L’amministrazione comunale prova a rimettere mano al Centro sportivo Garofoli di viale Olimpia con due obiettivi: ridare le piscine ai lupatotini entro l’estate e riaprire il palazzetto dello sport per la prossima stagione agonistica. Quindi occorre riportare in condizioni di minima funzionalità il complesso che comprende due piscine coperte e due scoperte, palestre fitness e palazzetto, oltre ai servizi collegati. La giunta ha ripreso in mano il bandolo della matassa che si era interrotto con la cessazione anticipata e la riconsegna dell’impianto, il 7 dicembre, da parte del vecchio gestore. La giunta ha dato tre incarichi ai dirigenti dei vari settori: area tecnica, individuare gli interventi da eseguire sull’impianto; area economico finanziaria, reperire le corrispondenti risorse finanziarie; area amministrativa e servizi alla persona, predisporre le attività necessarie per la riapertura al pubblico dell’impianto con individuazione di un nuovo operatore economico cui affidarne la gestione. Spiega il vicesindaco e assessore allo sport Fulvio Sartori: «La prima cosa da fare è riparare il tetto che attualmente denuncia alcune infiltrazioni e qui sarà necessario intervenire con la posa di un guaina impermeabile». «Poi», prosegue, «proveremo a rialzare gli interruttori sperando che tutto funzioni, cosa da verificare, se si tiene conto che le apparecchiature sono ferme da un anno. Da questo dipenderà l’entità della spesa che dovremo affrontare per rimettere in condizioni di funzionare la struttura». Poi ci sarà l’ostacolo più difficile: trovare un gestore per l’impianto di via Olimpia. Qui le variabili sono almeno tre. La prima è la normativa anti Covid 19, che sta fortemente penalizzando piscine e palestre. La seconda variabile riguarda la durata della concessione della gestione. La terza, in qualche modo collegata alla seconda, riguarda la somma che il comune conta di incassare o di versare per l’operazione. «Per la prima variabile, quella riguardante i vincoli normativi, siamo in mano del Governo che stabilisce i giorni e modalità di aperture e chiusure dei centri sportivi, palestre e piscine e anche gli spazi acqua», precisa l’assessore Sartori. Per quanto riguarda la durata della concessione (che ha un impatto diretto sugli investimenti del gestore, spesso commisurati al numero di anni nei quali si articola il contratto) l’amministrazione parrebbe rientrata a iniziare con 5 anni. Per la terza variabile, in permanenza di pandemia, è più probabile che il gestore chieda un contributo al comune piuttosto che lo offra. La In Sport, va ricordato, ha esercitato il recesso dal contratto di gestione del centro sportivo perché dal punto di vista economico non era più conveniente proseguire. In data 4 agosto 2020 ha comunicato ufficialmente la decisione, si è quindi proceduto al verbale di riconsegna del centro sportivo (avvenuto con più sopralluoghi con la presenza dei tecnici municipali e dei rappresentanti della società gestrice) nel quale è stato dato atto della impossibilità di verificare il funzionamento dell’impianto natatorio, in quanto le vasche erano chiuse da marzo 2020. La In Sport nel frattempo sta rimborsando ai vari utenti le quote di abbonamenti non fruite. •

Renzo Gastaldo

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