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Pfas, altri 23 milioni
e mezzo in arrivo
per l'acqua pulita

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Nicola Dell’Acqua
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Nicola Dell’Acqua

Emergenza Pfas: dal ministero dell’Ambiente arrivano altri 23milioni 530mila euro per opere urgenti. Uno stanziamento che porta a quota 80milioni la cifra destinata dal governo alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per garantire l’arrivo di acqua pulita nell’area esposta alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche.

Quindi, l’operazione interessa anche il territorio che comprende 13 Comuni del Basso ed Est veronese i cui acquedotti attualmente vengono alimentati con acqua pescata dalla falda inquinata, che solo grazie a costosi filtri contiene una presenza di Pfas posta al di sotto delle soglie di rilevabilità.

A dare notizia dei nuovi fondi è il commissario all’emergenza Nicola Dell’Acqua, l’agronomo veronese che ha l’incarico di sostituire le fonti di approvvigionamento degli acquedotti entro il 21 marzo 2020. Per realizzare questo compito, il ministero dell’Ambiente aveva dotato il commissario di un portafoglio di 56,8 milioni di euro. Sulla base di queste disponibilità, egli ha predisposto un piano che prevede la realizzazione di tre nuove condotte che, partendo da punti diversi, porteranno acqua pulita alla centrale di distribuzione dalla quale Acque Veronesi approvvigiona gli acquedotti della zona rossa. Centrale che si trova ad Almisano, in provincia di Vicenza. «La prima delle condotte inizia a Belfiore ed attualmente, grazie anche alle buone condizioni climatiche, sono già stati realizzati, nei tre cantieri avviati in parallelo, 7,2 dei 19 chilometri previsti», afferma Dell’Acqua. Il quale, poi, precisa che anche per le altre due linee, che partiranno da Valdagno, nel Vicentino, e Carmignano sul Brenta, nel Padovano, l’iter sta andando avanti a ritmi serrati. «La conclusione dei lavori legati all’emergenza è prevista per la fine del 2020», anticipa infatti il commissario.

«Nel corso delle operazioni portate avanti sinora sono emerse la possibilità di realizzare anche una serie di interventi che possono garantire in tempi brevi ulteriori disponibilità d’acqua, si tratta di bacini realizzabili nel Vicentino, e la necessità di coprire alcuni maggiori costi verificati per quanto riguarda le interconnessioni fra le varie linee», continua Dell’Acqua. «Per questo ho domandato un ulteriore stanziamento al ministero, che ha stanziato 20 milioni per il 2019 e 3,2 per il 2020; ora sarà possibile già nel giro di 2-3 mesi avviare i nuovi lavori», precisa l’agronomo. Infine, spiega che se l’emergenza potrà essere superata in tutto il territorio interessato dalla contaminazione nel giro di poco più di un anno, resterà comunque da completare, cosa che avverrà con le modalità ordinarie, il progetto volto a creare un grande anello fatto di condotte idriche che portano acqua pulita attorno all’area inquinata. «Dobbiamo dire grazie al ministro Costa, che ha mantenuto concretamente i suoi impegni», è il commento diffuso dalla deputata pentastellata Francesca Businarolo. •

Luca Fiorin

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