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Pestata, urla e il vicino la salva

I carabinieri di Bussolengo
I carabinieri di Bussolengo
I carabinieri di Bussolengo
I carabinieri di Bussolengo

Ha sentito quelle urla in piena notte. Provenivano da una vicina, una ventenne disperata, vittima in quel momento di un pestaggio e minacciata con un coltello dal marito di 30 anni dal quale si sta separando. Non si sa come ha fatto, ma la giovane è riuscita anche ad inviare un messaggio con il telefonino, chiedendo aiuto al vicino. Che si è materializzato in pochi minuti con due divise dell’Arma di Bussolengo. Il pestaggio è stato interrotto, il quasi ex marito è stato arrestato e un po’ di pace è tornata tra quelle mure in piena notte. L’ennesima storia di maltrattamenti e violenze in famiglia si è replicata alle 3.30 tra il 20 e il 21 settembre scorso e solo grazie al senso civico di un vicino, non si è trasformata in qualcosa di ben più grave. Durante il pestaggio, la ventenne, madre di una bimba di solo un anno, ha riportato una ferita sull’arcata sopraccigliare sinistra oltre alle lesioni provocate a gambe, braccia e torace provocati dai calci e pugni inferti dal trentenne. Una volta in ospedale, le sono state riscontrare dieci giorni di prognosi. Destino diverso, invece, per l’ex marito di nazionalità tunisina. Il trentenne è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e trasferito subito negli uffici della stazione dei carabinieri per poi essere accompagnato nel carcere di Montorio. Ci è rimasto fino a quando si è svolta l’udienza davanti al gip che ha convalidato l’arresto, operato dai militari dell’Arma, ha scarcerato l’operaio e ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora a Bussolengo. Nel frattempo, i carabinieri hanno continuato gli accertamenti, facendo emergere l’ennesima situazione da incubo di maltrattamenti, insulti e botte di una donna. Quella stessa notte riferiscono gli investigatori, probabilmente rassicurata dalla presenza dei militari, la giovane riferiva ulteriori particolari anche sulla situazione che stava vivendo ormai da diversi mesi. Spiegava di essere sposata con D.M. da due anni e dal loro matrimonio, nel 2019, era nata una bambina. Dopo un primo periodo di convivenza trascorso senza troppi problemi, ne seguiva un altro buio e triste determinato dalle numerose aggressioni verbali e fisiche che la donna era costretta a subire anche alla presenza della figlia. Questa situazione di continui conflitti, violenze e soprusi aveva indotto la giovane a chiedere la separazione da suo marito che, però, non ha mai accettato e rispettato la decisione della donna. E per testimoniare il clima da incubo in cui era costretta a vivere, la ventenne mostrava ai militari un referto medico dell’agosto scorso che riportava la serie di lesioni a seguito di un episodio simile a quello avvenuto cinque giorni fa. In queste ore, i carabinieri stanno controllando la casa della giovane per verificare che il trentenne rispetti il divieto di dimora nel centro alle porte di Verona, impostogli dal giudice. •

G.CH.

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