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Ospedali tra visite on line e sicurezza

Ospedale di Legnago, tra le novità post Covid 19, la telemedicina per i diabetici
Ospedale di Legnago, tra le novità post Covid 19, la telemedicina per i diabetici
Ospedale di Legnago, tra le novità post Covid 19, la telemedicina per i diabetici
Ospedale di Legnago, tra le novità post Covid 19, la telemedicina per i diabetici

Nell’Ulss 9 Scaligera, la riapertura degli ospedali avviene nel segno dei progetti di innovazione e di inedite forme di assistenza. ASSISTENZA A DISTANZA. Un po' per forza, ed un po’ per passione, il centro diabetologico dell’ospedale «Mater Salutis» di Legnago si è specializzato nella telemedicina. Michela Armigliato, la responsabile del servizio, spiega che, in seguito alla necessità di riutilizzare il personale del centro per l’assistenza ai pazienti Covid, a Legnago è iniziato un nuovo metodo di cura. «Se da una parte sono sempre state gestite al meglio le situazioni di urgenza e gravità, dall’altra abbiamo iniziato a seguire da lontano i diabetici», racconta la dottoressa. I medici hanno avviato un confronto telefonico su appuntamento con i pazienti, che si basa sui dati relativi ad analisi di laboratorio, pressione e situazioni come sonno, peso e movimento, che gli affetti da diabete inviano via mail. «In questo modo è possibile arrivare ad un referto senza far venire in ospedale in paziente. I risultati sono condivisi con i medici di base», spiega Armigliato. Con i medici di famiglia, tra l’altro, è stata avviata un’attività di formazione in videoconferenza. «Quello che posso dire», conclude la responsabile, «è che i nostri assistiti stanno apprezzando questo servizio che consente loro di evitare il più possibile di venire al centro». RIAPERTO IL «MAGALINI». La novità più rilevante, per quanto riguarda il riavvio delle attività negli ospedali, che è avvenuto in parte già una settimana fa, è costituita dal ritorno di una serie di servizi nell’ospedale «Magalini» di Villafranca, nosocomio che per più di due mesi è stato interamente riservato ai pazienti Covid. «Questa mattina (ieri per chi legge, nrd) alle 7 abbiamo riaperto le porte del reparto di ostetricia-ginecologia», ha annunciato il direttore sanitario Paolo Montresor. Il responsabile ha raccontato che già prima di mezzogiorno è avvenuto l’accesso di nove donne ed erano state ricevute molte richieste di informazioni. Ribadendo che è preclusa ogni promiscuità fra i servizi Covid e quelli aperti a tutti, Montresor ha spiegato che al «Magalini» sono disponibili anche il punto prelievi e la radiologia, Tac esclusa, i quali hanno registrato nella prima mattinata di attività una quarantina di utenti. Da oggi saranno attivi il centro trasfusionale e l’ambulatorio di neurologia, da venerdì la cardiologia e gli ambulatori di chemioterapia, gastroenterologia e chirurgia. A partire dalla prossima settimana diventeranno operativi gli altri ambulatori e saranno rese possibili anche le degenze in tutti i reparti. I CEOD. Stanno tornando ad accogliere i disabili, in tutta la provincia, i Ceod, i cui 3200 operatori entro stamattina saranno tutti sottoposti a test rapidi per il coronavirus. Tutto questo mentre nelle strutture per anziani, a ieri, la situazione era stazionaria, con 7 per cento di positivi tra gli ospiti e 4 per cento tra gli operatori. LA TASK FORCE. Le riaperture delle attività economiche sono state messe sotto osservazione da un gruppo di vigilanti che, coordinato dallo Spisal, comprende anche forze dell’ordine ed ispettorato del lavoro. Se il servizio che si occupa degli ambienti di lavoro ha recentemente effettuato 1.600 controlli in aziende che hanno in tutto 60.000 dipendenti, senza trovare grandi omissioni, da ieri hanno iniziato ad uscire in ispezione gruppi misti che hanno il compito di verificare l’applicazione delle norme relative alla prevenzione della diffusione del contagio, garantendo, nel contempo, un supporto alle ditte. •

Luca Fiorin

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