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Ora Corte Musella è sotto tutela Vietato costruire o disboscare

La tenuta Musella a San Martino Buon Albergo, ora messa sotto tutela dal Comune  FOTO PECORA
La tenuta Musella a San Martino Buon Albergo, ora messa sotto tutela dal Comune FOTO PECORA
La tenuta Musella a San Martino Buon Albergo, ora messa sotto tutela dal Comune  FOTO PECORA
La tenuta Musella a San Martino Buon Albergo, ora messa sotto tutela dal Comune FOTO PECORA

Il Comune di San Martino Buon Albergo ha messo sotto tutela la tenuta Musella. Vuole infatti essere un mezzo con cui evitare che vengano effettuati interventi invasivi o stravolgimenti il piano urbanistico dedicato all’area di circa 340 ettari che si trova fra la valle di Marcellise e Ferrazze che è stato approvato dal Consiglio comunale lunedì sera. Il piano ha ottenuto il sì della maggioranza e l’astensione di Aldino Tebaldi di Cittadini al centro, dopo che gli altri componenti della minoranza avevano lasciato l’aula subito dopo l’appello. Il provvedimento, fra l’altro, vieta il taglio dei boschi e regola le attività edificatorie. «Con questo strumento sono sancite formalmente regole della cui necessità si parlava da almeno 25 anni», ha affermato Franco De Santi, il sindaco. «Il giochetto con cui si poteva pensare di aggiungere ogni tanto qualche pezzo di edificio o di attività non concessa nella Musella ora è finito», ha poi precisato. La tenuta è formata per il 98 per cento da terreni ad uso agricolo e conta 42 proprietari e 29 corti, le quali hanno diversi gradi di protezione. Era stata circondata alla fine del diciannovesimo secolo da un muro di cinta fatto erigere da uno dei possessori del grande fondo, il quale era stato assemblato a forza di acquisizioni dalla famiglia Trezza nel giro di alcuni decenni. La tenuta sino agli anni Sessanta dello scorso secolo era intestata a Maddalena Bianca Trezza Musella, vedova D’Acquarone, e poi è stata frazionata. Comprende un’area collinare, con boschi, pascoli ed aree coltivate a frutteto e vigneto ed una pianeggiante con boschi e coltivazioni a seminativo. Si tratta di un territorio che è percorso dal fiume Fibbio e che ospita uno dei rari esempi di bosco naturale esistente nella fascia pedemontana della Lessinia. Con il piano tematico approvato lunedì, che ora potrà essere oggetto di osservazioni, con la prospettiva di arrivare all’approvazione definitiva entro la fine di quest’anno, è stata aggiornata la mappa dei vincoli riguardanti le diverse aree, i quali erano già stati oggetto di un provvedimento della Soprintendenza di due anni fa, sono state riviste le schede urbanistiche di tutte le corti, sulla base di immagini ricavate dal satellite, e sono state stabilite regole chiare ed uniformi. «Questo è il risultato di un lavoro che è durato alcuni anni e che ha finalmente consentito di mettere in ordine le norme urbanistiche di un’area che costituisce un elemento unico all’interno del territorio comunale», spiega Giulio Furlani, l’assessore all’Edilizia privata. Fra le regole più rilevanti contenute nello strumento urbanistico ci sono l’obbligo di non ridurre le aree boschive, che in passato qualche intervento lo avevano purtroppo subito, la possibilità di realizzare solo sottoterra nuovi magazzini a servizio delle aziende agricole più grandi ed una limitata possibilità di trasformare in residenziale volumi già esistenti. Non sono passate le proposte parzialmente meno restrittive formulate da Tebaldi, mentre, a margine della seduta, il presidente del Consorzio tenuta Musella, che riunisce gran parte dei proprietari, Adolfo Sabaini ribadiva la soddisfazione già espressa con una presa di posizione ufficiale per le nuove regole•..

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