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Nuovi medici per rinforzare i pronto soccorso

Un paziente in pronto soccorso a Villafranca
Un paziente in pronto soccorso a Villafranca
Un paziente in pronto soccorso a Villafranca
Un paziente in pronto soccorso a Villafranca

Medici in arrivo per rinforzare l’attività di alcuni pronto soccorso della Ulss 9, in questo momento sotto pressione per la pandemia da Covid. Se a Malcesine sono stati infatti confermati, grazie a un bando, i sei che si alternano come libero professionisti a coprire i turni di 12 ore del Punto di Primo Intervento dell’unica struttura pubblica sulla sponda scaligera del Garda, a trarne il maggiore vantaggio saranno invece il pronto soccorso di Villafranca, quello di Legnago e quello di San Bonifacio. «I posti ad oggi vacanti in dotazione organica per assunzione a tempo indeterminato sono 24. Si è tentato di acquisire il personale con più concorsi, purtroppo infruttuosamente e l’ultimo concorso di Azienda Zero», ha spiegato il direttore generale della Ulss 9, Pietro Girardi, «nella Scaligera aveva chiesto la copertura di 18 posti a tempo indeterminato, si è concluso con l’approvazione, il 17 dicembre 2020, di una graduatoria formata da una sola candidata, una dottoressa specializzanda. Per consentire il funzionamento dei pronto soccorso si è perciò proceduto con l’emissione di avvisi per incarichi a liberi professionisti. L’ultimo, bandito per 23 posti autorizzati, si è concluso con una graduatoria di 27 idonei, fra i quali nessuno è però in possesso di specializzazione in medicina d’urgenza e 6 sono in possesso di altra specializzazione equipollente o affine. Infine, ci sono altri 21 medici privi di specializzazione, che potranno occuparsi quindi di codici di minor gravità», ha proseguito il direttore Girardi. Del resto, che non sia facile trovare medici in tutta Italia e anche nel Veneto, è cosa nota da mesi, e anche l’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, ha detto più volte alla stampa che, nella nostra regione, «mancano all’appello mille e 300 medici». «Dei 23 nominati», hanno proseguito dalla Ulss 9, «due hanno rinunciato e si procederà quindi con lo scorrimento della graduatoria. Comunque, 5 sono già stati contrattualizzati con decorrenza 1 e dal 10 gennaio mentre, per ulteriori due, si procederà nei prossimi giorni. Tra i nominati ci sono 5 candidati che stanno già svolgendo un incarico libero professionale ai pronto soccorso e, pertanto, si procederà con il nuovo contratto alla scadenza di quelli in essere, indicativamente da febbraio in avanti. Dei 4 candidati che saranno interpellati per la sostituzione dei due rinunciatari, uno è già impiegato con un contratto di manifestazione di volontà per il Covid». Insomma: su 23 assunzioni decise con la determina numero 2295 del 23 dicembre scorso e attuata in questi giorni, in realtà i nuovi innesti potranno essere all’incirca una quindicina. «I fabbisogni di personale dei pronto soccorso sono calcolati in base a quanto stabilito dalla delibera regionale, la numero 245 del 2017, la quale però si riferisce a medici adeguatamente formati e autonomi nell’affrontare tutte le situazioni cliniche gestite nei pronto soccorso. L’acquisizione di medici non specialisti è pertanto da ritenersi unicamente provvedimento emergenziale e temporaneo, che pone i direttori responsabili delle rispettive Unità Operative di fronte a delicate decisioni sull’impiego di questi medici nelle situazioni meno rischiose», hanno detto ancora da via Valverde. Dei medici che lavoreranno nei pronto soccorso «16 andranno al Magalini di Villafranca», ospedale messo peggio nei numeri e centro Covid della provincia scaligera, 4 al Mater Salutis di Legnago e 3 al Fracastoro di San Bonifacio. «Purtroppo alcuni dei candidati entreranno in scuola di specializzazione nelle prossime settimane e quindi, salvo deroghe o nulla osta delle Università, non potranno poi collaborare con l’Ulss 9 dopo l’immatricolazione, prevista per il 26 gennaio 2021», concludono dal presidio di via Valverde. •

Gerardo Musuraca

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