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Nuova via e addio a 70 alberi

Gli alberi di via Monte Comun: il loro destino è segnato
Gli alberi di via Monte Comun: il loro destino è segnato
Gli alberi di via Monte Comun: il loro destino è segnato
Gli alberi di via Monte Comun: il loro destino è segnato

Se ne andranno 70 grandi bagolari. Avrà infatti un danno collaterale non secondario il totale rifacimento (spesa prevista 560mila euro) di via Monte Comun, l’importante via della zona industriale-commerciale lunga 1.400 metri che mette in collegamento via Garofoli con via Ca’ Nova Zampieri. L’impatto sarà pesante, sia sull’ambiente sia sul traffico veicolare. Per il primo aspetto, è prevista l’eradicazione delle 70 piante di bagolaro, alte da 10 a 12 metri con un tronco anche di 60 centimetri di diametro, che oggi costeggiano la strada sui due lati per circa un chilometro. Per il secondo aspetto, in municipio si sta attentamente valutando la possibilità di cambiare, all’intersecazione fra via Monte Comun e via Monte Purga (la strada di scorrimento che arriva da quartiere Vendramini e dalla zona peep), l’ordine di precedenza togliendo lo stop a chi arriva da via Monte Purga e si immette su via Monte Comun e spostando l’obbligo di fermata su chi, lungo via Monte Comun, arriva da via Garofoli. Torniamo ai bagolari. Sono grandi piante messe a dimora oltre 40 anni fa quando fu realizzata la zona industriale in un luogo dove prima esistevano soltanto campi. Sono alberi denominati popolarmente anche «spaccasassi», proprio per la caratteristica di divellere qualsiasi ostacolo le radici incontrino sulla loro strada. E sulla strada dell’apparato radicale dei 70 dei bagolari (54 sul lato sinistro e 16 sul lato destro) ci si sono trovati i profili dell’aiuola che protegge il marciapiedi, la pavimentazione e l’asfalto circostante. Tutto, negli anni, regolarmente dissestato, sollevato, reso irregolare e pericoloso. Che fare? Le amministrazioni comunali che negli ultimi vent’anni si sono succedute, hanno più o meno volutamente ignorato il problema. L’ultima, quella guidata dal sindaco Attilio Gastaldello, sta cercando di affrontarlo. Nei giorni scorsi è stato adottato un provvedimento per selezionare un tecnico al quale cui affidare la progettazione definitiva-esecutiva e la direzione lavori dell’opera. I costi per i lavori sono stimati in 430 mila euro più circa 13mila per gli oneri della sicurezza. Altri 23 mila euro sono a disposizione per una serie di altre voci di spesai che insieme alla parcella per progettazione e altro, tra cui l’iva, fanno attestare la spesa complessiva a oltre 500mila euro. Il problema sarà che l’operazione di sradicamento dei 70 bagolari piantati e cresciuti al centro dell’aiuola che separa la carreggiata dal marciapiedi, produrrà effetti devastanti sul vicino fondo stradale. Il poderoso apparato radicale non sarà facile da togliere e l’impegnativo intervento avrà i danni collaterali descritti. Pare che il progetto preveda anche la realizzazione di un marciapiedi su un lato della strada e di una pista ciclabile sull’altro lato. I lavori si concluderanno con la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e con la riasfaltatura della via Monte Comun. Altra questione è quella della precedenza invertita. Questa ipotesi è sotto investigazione in quanto se da un lato comporta effetti favorevoli, dall’altro bisogna ben considerare i disagi legati alla manovra. È fuori dubbio che i veicoli provenienti da via Complanare-via Monte Purga trarrebbero vantaggio non dovendo più osservare lo stop all’incrocio con via Monte Comun. Per contro coloro che, provenendo da via Ca’ Nova Zampieri intendesse proseguire sulla medesima via Monte Comun potrebbe essere costretto ad una scomoda e pericolosa fermata in mezzo alla strada. Anche chi provenendo da via Garofoli e, percorrendo via Monte Comun, volesse girare in direzione di via Monte Purga sarebbe costretto a una pericolosa manovra di attraversamento. Il tutto sarà più chiaro una volta individuato il tecnico e viste le indicazioni che l’amministrazione comunale vorrà fornirgli in fase di avvio ed espletamento del suo incarico di progettista. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Renzo Gastaldo

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