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Nonna Silvina memoria storica del trenino

Silvina Antonini
Silvina Antonini
Silvina Antonini
Silvina Antonini

Nonna Silvina Antonini ha compiuto il 31 luglio cento anni. La signora lupatotina da qualche mese è ospite in città nella casa del figlio Emilio Bampa, dove è stata festeggiata dalla parentela. Gode di ottima salute mentale e discreta forma fisica e ha sciorinato ricordi e consigli. «Sono nata a San Giovanni Lupatoto in una vecchia casa contadina in aperta campagna, nella zona dove attualmente si trova il quartiere Vendramini ma allora c’erano solo campi e alberi», racconta. «Ultima di quattro fratelli ho avuto una infanzia serena anche se, come era d’uso, ho dovuto fin da piccola, dare il mio aiuto alla famiglia nel lavoro dei campi. Di quegli anni ricordo i filò nella stalla nelle sere d’inverno, i racconti, le chiacchiere e i canti, i giochi con le carte e quelli con le “pice” (le biglie, ndr) con le amiche al ritorno da scuola lungo la strada sterrata». La signora Silvina ha bene impresse nella mente le immagini-simbolo del centro si San Giovanni Lupatoto. «Mi ricordo come se fosse ora il trenino che, sbuffando, attraversava il paese, il bosco di villa Palazzoli che cingeva la dimora patrizia, e il traghetto sul fiume Adige, che noi chiamavamo Porto». «Da giovane ho lavorato, per un breve periodo, al cotonificio Manifattura Festi Rasini, dove ho conosciuto il mio grande amore, Andrea Bampa, che ho sposato finita la guerra poco dopo il suo ritorno dalla prigionia in Algeria» ripercorre la centenaria. «Lui poi ha cambiato lavoro ed è andato “Centrale” (la centrale idroelettrica Enel) e io mi sono occupata della casa e di mio figlio Emilio». «L’elisir? Una vita semplice, serena, sana ma non sottovaluto l’aiuto che mi è venuto dal controllo e dall’aiuto di bravi medici condotti e in questi 100 anni ne ho incontrati almeno tre» confessa la centenaria. Il suo rapporto con le cose moderne? «L’aria condizionata, il telefonino, della poltrona elettrica, le ricette on line, ma i ricordi del passato sono i più dolci». •

R.G.

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