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Non si ferma all’alt In auto ha 15 chili di «erba»: tre anni

Era stato fermato dai carabinieri il 6 maggio scorso per un controllo e non si era fermato all’alt. Anzi, si era dato alla fuga innescando un pericoloso inseguimento al termine del quale i militari lo avevano comunque bloccato, trovandolo in possesso di oltre 15 chili di hashish. Ieri Mohammed Farhat, marocchino di 31 anni senza fissa dimora in Italia, ha patteggiato davanti al giudice Raffaele Ferraro tre anni di reclusione e si trova ora ai domiciliari per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Tutto comincia appunto lo scorso maggio quando i militari della stazione di Gazzo Roncanova, di pattuglia a Gazzo, intercettano una Lancia Ypsilon azzurra: decidono di procedere a un controllo ma l’auto, invece di fermarsi all’alt, accelera a tutto gas. I militari la inseguono per alcuni chilometri finché l’uomo alla guida, non riuscendo a seminare i carabinieri, scende cercando di far perdere le proprie tracce a piedi. Ma inutilmente. Una volta bloccato il marocchino, i militari recuperano un chilo di droga di cui aveva cercato di disfarsi durante la fuga. Altri 14 chili vengono scoperti in una Lancia color blu notte, sempre intestata a lui, suddivisi in sacchetti di plastica. Già il Gip Paola Vacca, nell’udienza di convalida in maggio, aveva stigmatizzato la condotta del trentenne, difeso dall’avvocato Emanuele Luppi, perché nel tentativo di sottrarsi all’arresto aveva messo in pericolo l’incolumità degli agenti oltre che dei passanti. Un malvivente ben inserito nel circuito di movimentazione di stupefacenti, aveva dedotto il Gip, poiché, in caso contrario, «non avrebbe la disponibilità di un siffatto quantitativo di droga». Ieri la condanna. •.

Elisa Pasetto

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