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Movida ed eccessi, l’ira di Gastaldello

Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto
Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto
Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto
Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto

I dati sui contagi da virus Covid 19 a San Giovanni Lupatoto sono in ulteriore drastico calo e il sindaco Attilio Gastaldello, nella conferenza settimanale fatta via facebook, si è detto soddisfatto: in base alle statistiche fornite dall'Ulss 9, nel territorio lupatotino i positivi al coronavirus risultavano 21 (erano 38 la settimana precedente e 59 al 23 gennaio). Sempre al 7 febbraio una sola persona era in quarantena per essere stata a stretto contatto con positivi (all'1 febbraio lo stesso dato era pari a 19 e toccava quota 37 il 23 gennaio). Sotto indagine epidemiologica c'erano 7 persone (in precedenza il dato, riferito alle due precedenti date, si attestava a 10 e 12). I lupatotini ricoverati per Covid 19 in ospedale al 7 febbraio risultavano 2 (in data 1 febbraio i malati in ospedale erano 4 e una settimana prima 5). «Complessivamente i lupatotini a vario titolo in isolamento fiduciario al 7 febbraio erano 53. Una settimana prima erano 89 e a fine dicembre2020 erano 502», ha ricordato Gastaldello che non è apparso per nulla soddisfatto, invece, per il comportamento tenuto dal popolo della movida lupatotina nel primo week end di zona gialla. Il primo cittadino ha bollato come «gravemente irresponsabile» la condotta di una parte (non secondaria) della cittadinanza che sabato e domenica non ha badato ai divieti e alle raccomandazioni anti Covid e si è riversata nei bar degli incontri della fascia di età giovanile, siti principalmente in via Madonnina e via Foscolo ma anche in altre parti del territorio. Se non ci fossero stati cambiamenti in questi stili di comportamento, Gastaldello aveva minacciato, sempre domenica, l'adozione di provvedimenti ulteriormente restrittivi. In vista c'era l'emanazione di una ordinanza finalizzata al ripristino il servizio unicamente al tavolo per gli esercizi pubblici. Invece ci ha pensato il presidente del Veneto Luca Zaia. «Abbiamo avuto una giornata di fine settimana bruttissima da questo punto di vista e il problema è assolutamente grave, perché rischiamo di tornare alla situazione di Bolzano che è stato rimesso in zona rossa», aveva detto Gastadello. «Confido nella responsabilità di tutti e in un sostanziale cambio di atteggiamento per ricondurre la situazione entro i limiti. Intanto chiederò alle forze dell'ordine di intervenire drasticamente intensificando i controlli e se necessario di comminare le sanzioni previste, alcune delle quali sono già state irrogate. Se necessario non esiterò a riemettere l'ordinanza che ammette nei pubblici esercizi solo il servizio al tavolo e non al banco o in piedi». «Mi spiacerebbe però dover ricorrere stabilmente a misure da stato di polizia. Sinceramente non vorrei arrivare a tanto in quanto sarebbe una specie di ultima ratio», aggiunge il sindaco. «Per prima cosa mi recherò dai commercianti e dai titolari di esercizi pubblici per capire cosa si può fare assieme. Alcuni di loro nei giorni scorsi mi hanno telefonato e comunicato la loro preoccupazione perché pure loro notano questo pericoloso “abbassamento della guardia”». Il sindaco si trova nella complicata situazione di dover gestire sia la salute pubblica (il lockdown darebbe i maggior risultati) sia la difesa delle attività economiche (per ristoranti, bar e pasticcere ogni restrizione di orario e operatività è una mazzata). «Abbiamo una situazione economica gravemente pregiudicata e non possiamo permetterci di tornare indietro», ha detto. Sabato e domenica sulle pagine social sono piovute segnalazioni di assembramenti davanti ai locali e ai bar di via Madonnina. Qualcuno ha inviato addirittura la segnalazione sulla pagina facebook del sindaco Gastaldello. Il primo cittadino ha immediatamente risposto. «Polizia municipale e carabinieri sono intervenuti in posti diversi. I comportamenti di una parte dei cittadini manifestano irresponsabilità gravi». •

Renzo Gastaldo

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