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Migliaia di conigli abbattuti contro il Mev

Batterie di conigli di allevamento
Batterie di conigli di allevamento
Batterie di conigli di allevamento
Batterie di conigli di allevamento

A Mambrotta è stato dato il via ad un intervento straordinario destinato a fare tabula rasa in un allevamento. Un’operazione che è dovuta alla presenza di una malattia virale che non si era riusciti a debellare con le normali azioni di profilassi. Franco De Santi, il sindaco di San Martino Buon Albergo, ha dovuto firmare un’ordinanza, infatti, che prevede «l’immediato abbattimento di tutti i conigli presenti nell’azienda di Luciano Campedelli, di via Case Nuove, e la distruzione degli animali morti». La disposizione è dovuta alla presenza di un focolaio di malattia emorragica virale (Mev). Ad essere uccisi saranno circa 700 piccoli conigli, di età compresa fra uno e due mesi, che dovranno essere eliminati per evitare che la malattia si diffonda in altre aree o allevamenti e per evitare loro di dover continuare ad affrontare le sofferenze conseguenti ad una patologia che è molto contagiosa. La Mev infatti causa nell’animale continue emorragie e porta a morti improvvise dei conigli, ma fortunatamente non si trasmette all’uomo, né ad altri animali. «La presenza del virus Mev è stata riscontrata circa un mese fa ed è stata sinora gestita consentendo, come è previsto dalla normativa, la macellazione della maggior parte delle migliaia di animali che erano presenti nell’allevamento», spiega Fabrizio Cestaro, il direttore del Servizio sanità animale dell’Ulss 9 Scaligera. «Adesso nella struttura si trovano solo conigli piccoli e magri, non macellabili, fra i quali stava aumentando la mortalità», continua il veterinario. Il medico precisa che la scelta di proporne l’abbattimento dei conigli costituisce un fatto in sé eccezionale. Normalmente, infatti, i focolai di malattia emorragica virale vengono affrontati vaccinando gli animali. Una pratica che solitamente si dimostra efficace e che, per restare al Veronese, qualche mese fa ha consentito di tenere sotto controllo un focolaio che era stato scoperto in un allevamento di Sorgà. Questa volta la situazione si è presentata però in maniera diversa. Così diversa che, considerati tutti gli aspetti di quanto stava accadendo e tenendo conto di quanto avevano accertato all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie ed al Centro di referenza nazionale per la malattia emorragica virale dei conigli, che ha sede a Brescia, il Servizio di sanità ambientale dell’Ulss ha interpellato il ministero della Salute, spiegando che era necessario procedere all’uccisione generalizzata dei coniglietti presenti nell’allevamento. Un’opzione che è stata ritenuta anche a Roma l’unica possibile, pur costituendo un caso singolare. Così si è arrivati all’ordinanza firmata da De Santi, la cui attuazione è in corso. •

LU.FI.

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