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Metà Comuni alle urne Parte la corsa

Lo spoglio delle schede per le elezioni dei sindaci: comincerà lunedì 27 alle 15
Lo spoglio delle schede per le elezioni dei sindaci: comincerà lunedì 27 alle 15
Lo spoglio delle schede per le elezioni dei sindaci: comincerà lunedì 27 alle 15
Lo spoglio delle schede per le elezioni dei sindaci: comincerà lunedì 27 alle 15

Il decreto lo ha firmato, come da prassi, il ministro dell’Interno Matteo Salvini confermando di fatto una data che già circolava da tempo: quella del 26 maggio, quando si svolgeranno «le consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali» in abbinata alle elezioni europee. Quel giorno 300mila veronesi avranno a disposizione anche una scheda azzurra per cambiare, o in alcuni casi riconfermare, il loro primo cittadino. Sono in totale 49 i Comuni (su un totale di 48) che andranno al voto e gli occhi sono puntati sui quattro big della provincia, gli unici a contare più di 15mila abitanti (si fa riferimento al censimento del 2011)e che potrebbero quindi andare al ballottaggio. E gli stessi che, nella passata tornata elettorale, sorpresero per l’exploit del Pd: Legnago, San Bonifacio, Pescantina e Negrar. Il Comune più popoloso è Legnago dove, nel 2014, Clara Scapin aveva ottenuto al ballottaggio 6.102 voti pari al 64,45 per cento delle preferenze battendo il candidato del centrodestra Loris Bisighin (3.366 voti, 35,55 per cento). In primavera taglierà il traguardo anche Giampaolo Provoli, che cinque anni fa fece segnare un significativo primato a San Bonifacio: mai la capitale dell’Est Veronese aveva avuto un sindaco di centrosinistra. Provoli si era imposto con oltre il 58 per cento dei consensi su Silvano Polo, già due volte sindaco. Spostandosi in Valpolicella, a Negrar conclude il suo mandato Roberto Grison che, nella primavera del 2014, aveva vinto con una coalizione di centrosinistra. Una vittoria netta, con oltre dieci punti di scarto (61,84 per cento contro il 38,16 per cento) su Stefano Ceradini. Infine Pescantina dove cinque anni fa era stato eletto Luigi Cadura: con il 54,6 per cento si era imposto su Damiano Berzacola ereditando così la gestione di un Comune che era, allora, commissariato e sull’orlo del crac a causa della discarica di Ca’ Filissine. IN VALPOLICELLA complessivamente sono sei i Comuni chiamati al voto: oltre a Negrar e Pescantina, c’è Marano dove Giovanni Viviani cinque anni fa aveva vinto con il 75 per cento delle preferenze. A Sant’Ambrogio di Valpolicella aveva invece avuto la meglio la continuità con Roberto Zorzi (47,45 per cento), che si era presentato come «erede» di Nereo Destri. Era stato un ritorno in municipio anche quello di Giorgio Accordini, sindaco di San Pietro in Cariano già dal 1999 al 2009 e che, alla precedente tornata elettorale, era stato votato da un elettore su tre. Nell’elenco c’è poi Fumane la cui amministrazione è stata guidata negli ultimi cinque anni da Mirco Frapporti che, nel 2014, aveva battuto Daniele Zivelonghi. NELLA VICINA VAL D’ADIGE si rinnovano le amministrazioni di tre Comuni. Dopo tre mandati è costretto a lasciare la poltrona da sindaco di Ferrara di Monte Baldo Paolo Rossi, che, cinque anni fa, aveva vinto con l’83,57 per cento delle preferenze. È un record anche quello di Dolcè, dove la civica Paese mio governa da quasi trent’anni, oggi rappresentata da Massimiliano Adamoli che a maggio festeggia i cinque anni da sindaco. E poi c’è Brentino Belluno: qui termina il mandato Alberto Mazzurana, che nel 2014, vinse con il 65,22 per cento delle preferenze su Virgilio Asileppi. NELLA BASSA VERONESE sono dodici i Comuni chiamati a cambiare l’amministrazione, oltre a Legnago. Sanguinetto dovrà decidere se restare in mano alla Lega che amministra il paese con il suo primo cittadino Alessandro Braga, alla fine del suo secondo mandato. Bandiera leghista anche nel municipio di Oppeano dove termina il quinquennio di Pierluigi Giaretta che cinque anni fa aveva ottenuto il 50,82 per cento delle preferenze. A Roveredo di Guà termina il suo mandato Antonio Pastorello, per quattro volte sindaco (nel 2014 era l’unico candidato), mentre a Salizzole Mirko Corrà conclude il suo secondo mandato. A Sorgà sono in 3mila i residenti chiamati a votare: cinque anni fa tre su quattro avevano scelto Mario Sgrenzaroli. Ad Angiari conclude il terzo mandato Vincenzo Bonomo che nel 2014, con 615 voti, aveva ottenuto il 44,5 per cento delle preferenze. Quella tornata elettorale aveva segnato la conferma anche di Cristiano Zuliani come sindaco di Concamarise, vincitore con il 71,8 per cento delle preferenze e alle ultime elezioni è stato eletto senatore. A Pressana termina il quinquennio Stefano Marzotto che aveva conquistato la poltrona con il 53,6 per cento dei voti. Restando nella Bassa, a Terrazzo si chiude il primo mandato di Simone Zamboni, a Veronella il secondo quinquennio di Michele Garzon. Chiudono l’elenco Zimella, dove nel 2014 Alessia Segantini era stata confermata con il 51,42 per cento dei voti, e Boschi Sant’Anna, che nel 2014 aveva visto la riconferma con il 58,66 per cento dei voti di Vincenzino Passarin. NELL’EST VERONESE sono otto i comuni chiamati al voto. Oltre a San Bonifacio, c’è Selva di Progno dove termina il secondo mandato Aldo Gugole, che nel 2014 aveva conquistato il 55,58 per cento delle preferenze. Nello stesso anno a Lavagno era stato riconfermato Simone Albi che aveva vinto con il 78,01 per cento delle preferenze. E la stessa tornata elettorale aveva premiato per la terza volta Antonio Domenico Sella, da quindici anni alla guida di Mezzane di Sotto. NELLA VAL D’ALPONE si vota a Monteforte dove, nel 2014, dopo cinque anni in minoranza l’aveva spuntata per un soffio Gabriele Marini. Montecchia di Crosara cinque anni fa aveva confermato Edoardo Pallaro che, terminando ora il terzo mandato, non potrà ricandidarsi. A Roncà il sindaco (nel frattempo diventato onorevole) Roberto Turri, unico candidato nel 2014, termina il secondo mandato. Infine Vestenanova dove, nel 2014, Edo Dalla Verde aveva iniziato il suo terzo mandato in vent’anni. SALENDO IN LESSINIA, quattro Comuni saranno chiamati alle urne. Gli elettori di Bosco Chiesanuova cinque anni fa avevano confermato Claudio Melotti, da quindici anni alla guida del Comune. Conclude invece il suo primo mandato come sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo Raffaello Campostrini che, cinque anni fa, si era imposto con l’83,74 per cento delle preferenze. A Erbezzo termina il quarto mandato Lucio Campedelli mentre a Velo Veronese chiude il suo primo quinquennio Mario Varalta. NEL VILLAFRANCHESE vanno a elezione cinque Comuni, il più grande dei quali è Valeggio sul Mincio. Il sindaco Angelo Tosoni sta per concludere il suo secondo mandato e quindi non sarà più candidabile. Termine dieci anni alla guida dell’amministrazione di Mozzecane anche Tomas Piccinini che, nel 2014, aveva stravinto conquistando il 74,75 per cento delle preferenze. Paolo Tovo conclude il suo mandato a Nogarole Rocca, dove era già stato sindaco dal 1995 al 2004. A Sommacampagna termina invece il suo primo quinquennio Graziella Manzato, che nel 2014 era stata eletta con un plebiscito, il 44,10 per cento dei voti. Infine Erbè, dove cinque anni fa si era presentato come unico candidato Nicola Martini, che conclude così il suo primo mandato. •

Francesca Lorandi

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