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Maltempo, pronta la rete dell’emergenza

Una piena della Prognella: ieri pomeriggio il torrente è tornato a fare paura
Una piena della Prognella: ieri pomeriggio il torrente è tornato a fare paura
Una piena della Prognella: ieri pomeriggio il torrente è tornato a fare paura
Una piena della Prognella: ieri pomeriggio il torrente è tornato a fare paura

Allarme rosso, tutti in allerta. La Regione Veneto ieri pomeriggio ha emesso un nuovo bollettino che conferma lo stato di criticità idraulica rossa nell’area Alto Brenta - Bacchiglione - Alpone, che comprende anche i nove comuni dell’Est veronese a ridosso dell’Alpone e del Tramigna. Dopo una riduzione delle piogge registrata ieri in serata, la luce rossa è tornata ad accendersi anche con le previsioni per il pomeriggio e la sera di oggi fino al pomeriggio di domani, a causa di un’annunciata probabile «nuova fase di maltempo con rinforzi di vento dai quadranti meridionali in quota e precipitazioni anche abbondanti su zone montane e pedemontane centro - orientali con limite neve in rialzo». Il che, tradotto, significa rischio di smottamenti nelle aree più sensibili. Il livello di attenzione si era alzato già giovedì, quando l’avviso arrivato da Venezia aveva spinto il prefetto di Verona Donato Giovanni Cafagna a convocare alle Franceschine, sede della Provincia, un tavolo di coordinamento con i sindaci dei Comuni coinvolti, da Vestenanova, passando per San Bonifacio e fino ad Arcole, e poi la Protezione civile e il Genio civile, le forze dell’ordine, Enel e Terna, Rfi, i tre consorzi di bonifica del territorio, Autostrade e 118, tutti i soggetti cioè che avrebbero ripercussioni e dovrebbero entrare in azione in una ipotetica situazione di emergenza. «Ho chiesto ai sindaci che avviassero un’attività di monitoraggio dei corsi d’acqua nelle aree critiche indicate dal Pai, il piano di assetto idrogeologico, quelle cioè interessate in passato da alluvioni: il rischio non deriva solo dalle piogge ma anche dallo scioglimento delle nevi in quota che vanno ad aumentare la portata dei corsi d’acqua», ha spiegato ieri il prefetto, al termine di un secondo incontro che si era tenuto al mattino. «Ho chiesto che venissero controllati anche i sottopassi, le abitazioni al piano terra, ma anche i magazzini e i depositi che si trovano sotto il livello stradale al fine di dare indicazioni agli abitanti. Ho segnalato anche ai primi cittadini la possibilità di chiudere le scuole, ma per ora non ce n’è stata necessità». Durante i tavoli, che sono stati aggiornati nel pomeriggio e quindi in serata, sono state analizzate le portate dei corsi d’acqua principali e secondari per capire se vi fossero eventuali criticità sulle strade comunali, provinciali, regionali, nelle autostrade e sulle ferrovie. «Genio civile e Consorzi di bacino», ha continuato il prefetto, «sono pronti a intervenire per quanto riguarda i corsi d’acqua, ma al momento (fino alla serata di ieri, ndr) la situazione è sotto controllo. Ho chiesto al Genio civile di allertare le aziende specializzate del territorio in grado di intervenire con i loro mezzi in caso di smottamenti e con la disponibilità di sacchetti e sabbia per rafforzare gli argini in caso di necessità. Infine sono stati attivati i volontari della protezione civile», quegli angeli che più volte negli anni scorsi, e in particolare nell’alluvione del 2010, sono andati in soccorso della popolazione dell’est veronese. Lo scorso anno, a fine ottobre, l’allarme rosso esteso a tutto il territorio provinciale aveva spinto l’allora prefetto Salvatore Mulas a chiudere le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private: in quei giorni il maltempo aveva messo a rischio il sistema fognario, la rete idrica e, di conseguenza, anche la circolazione stradale. La nuova perturbazione in arrivo oggi e domani ha messo ancora una volta tutti sull’attenti: la macchina dell’emergenza è pronta a mettersi in moto, in qualsiasi momento, in tutti i Comuni dell’estremo Est veronese. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

F.L.

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