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Lavori in vista a Villa Girasole Dopo anni riaprirà alle visite

Una foto d’epoca di Villa Girasole a Marcellise e pubblicata nel libro Archivio Bassotto
Una foto d’epoca di Villa Girasole a Marcellise e pubblicata nel libro Archivio Bassotto
Una foto d’epoca di Villa Girasole a Marcellise e pubblicata nel libro Archivio Bassotto
Una foto d’epoca di Villa Girasole a Marcellise e pubblicata nel libro Archivio Bassotto

Cominceranno nei primi mesi dell’anno prossimo i lavori indispensabili per mettere in sicurezza l’esterno della Villa Girasole di Marcellise. L’obiettivo è di poter riprendere, appena possibile, le visite a questa struttura abitativa unica al mondo nel suo genere. «Villa Girasole è un gioiello d’arte e tecnica di inestimabile valore che non si può lasciare deperire per incuria», dice il notaio Vincenzo Scaduto, presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Il Girasole-Angelo e Lina Invernizzi, proprietaria attuale della villa e del suo parco. Del consiglio fanno parte l’ingegnere Alessia Canteri con gli avvocati Claudio Carcereri De Prati ed Alessandro Rigoli. «Ma, nel metterci le mani per un restauro necessario», continua il notaio, «occorre avere anche bene in testa un progetto per la futura utilizzazione di questa dimora particolare voluta e progettata dall’ingegner Angelo Invernizzi tra il 1929 ed il 1935. Intanto, però, puntiamo a cominciare al più presto i lavori per curare l’esterno della villa in modo da garantire la sicurezza di chi si avvicina ad essa e per impedire le infiltrazioni d’acqua». Lo scivolamento verso valle di parte della collina ai piedi della quale è stata realizzata la casa girevole, un tempo capace di muoversi su se stessa seguendo il sole fino a compiere il suo intero giro nell’arco di 9 ore e 20 minuti, non appare, almeno per il momento, compromettere la stabilità della costruzione che è in parte nascosta nel terreno e in parte emerge all’esterno. «Dal nostro insediamento come Consiglio di amministrazione della Fondazione», continua il suo presidente, «abbiamo dovuto in primo luogo farci carico di un problema giuridico che ha un grande impatto sulla destinazione futura della Villa Girasole. Il punto centrale, a nostro avviso, è individuare a cosa potrà essere destinata Villa Girasole una volta restaurata. La rilevanza dell’opera, che attira l’attenzione di studiosi e appassionati di tutto il mondo, impone riflessioni e scelte di largo respiro, che devono portare ad una destinazione importante e prestigiosa. Il Consiglio è in contatto con il sindaco di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi, che sul tema Villa Girasole ha mostrato grande attenzione e sensibilità. L’intenzione nostra è di provocare, anche attraverso il sito Web che stiamo approntando, un contributo aperto di idee perché il confronto e la collaborazione di tanti possono arricchire il nostro lavoro». Intanto, però, l’attuale Consiglio di amministrazione ha una faccenda piuttosto intricata da sbrogliare che è sfociata in una causa che, dopo inutili tentativi per una soluzione pacifica, si risolverà in tribunale. Il precedente Consiglio di amministrazione aveva sottoscritto con una ditta un contratto di vendita che, oltre alla cessione dei campi, coltivati soprattutto a vigneto, attorno alla villa, contemplava anche la cessione di Corte Lavel, interessante dimora agricola, preesistente alla realizzazione di Villa Girasole, ed anche un vincolo di servitù di passaggio attraverso il parco in modo da poterla raggiungere entrando dalla portineria della tenuta Invernizzi. «Noi», afferma infine il notaio Scaduto, «abbiamo contestato dal punto di vista giuridico questo contratto di vendita e ci opponiamo alla prospettiva di dover cedere anche Corte Lavel con la servitù di passo attraverso il parco». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Corrà

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