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«La stanza da letto
del maresciallo: l’auto»

L’immagine che per me racconta il terremoto? Quella del comandante della stazione dei carabinieri di Fiastra che due mesi dopo il sisma ancora dormiva in auto. Ero il supervisore del gruppo di cinque squadre venete che tra il 29 ottobre e il 2 novembre hanno raggiunto i luoghi del sisma per installare grandi tensostrutture destinate a dormitorio nel Maceratese, a Fiastra, San Severino Marche e Bolognola. Alcune di quelle tensostrutture sono poi state abbattute dalle imponenti nevicate di gennaio. Mi è rimasto nel cuore e nella mente quel maresciallo, arrivato da poco a guidare la stazione dell’Arma, impegnato a lavorare dall’alba al tramonto, senza una caserma, e con l’auto come stanza da letto (il maresciallo, Antonio Ombra, è uno dei militari che hanno ricevuto un encomio solenne per l’attività di assistenza prestata dopo il sisma, ndr). C’è quell’immagine, e l’organizzazione incredibile della cucina da campo dei carabinieri. E poi i capannoni, uno sull’altro con un tragico effetto domino... e le case. Eravamo in piena zona rossa, ma non in centro: mi è bastato il racconto di chi operava nei centri abitati e rientrava sconvolto dopo aver visto case apparentemente integre ma completamente distrutte all’ interno. Lavoravo su altro, non le ho viste, ma questa immagine spettrale mi ha impressionato moltissimo.

* Coordinatore della colonna mobile della Protezione civile dell’Ana di Verona,

Luca Brandiele *

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