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I dati nei diversi comuni veronesi

San Mauro di Saline è «Zaiagrad»: 93%! Lorenzoni supera il 20% solo a Verona città

I dati nei diversi comuni veronesi
San Mauro di Saline e Luca Zaia
San Mauro di Saline e Luca Zaia
San Mauro di Saline e Luca Zaia
San Mauro di Saline e Luca Zaia

Che sia stata l’elezione del grande vincitore Luca Zaia non è certo un segreto per nessuno. Ma spulciando tra i risultati conseguiti dalla sua coalizione nel lungo elenco di cifre dei 98 comuni veronesi  qualche sorpresa la si trova eccome.

 

ZAIA E LA LEGA San Mauro di Saline, ad esempio, regala al governatore del Veneto riconfermato la bellezza del 93,14 per cento dei consensi. Sopra la soglia del 90 per cento si ritrovano allineati anche Badia Calavena terra del supervotato consigliere regionale Stefano Valdegamberi (91,28), Erbezzo (92,86), Roverchiara (90,09), Roverè veronese (90,02), Salizzole (91,34), Selva di Progno (91,76), Velo veronese (91,38) e Vestenanova con 90,26 di tutto rispetto.

Sempre a Badia e sempre grazie all’effetto Valdegamberi, la lista Zaia presidente registra il picco record del 69,76 per cento dei consensi, mentre Lega Salvini si deve accontentare del 12,1. Il picco negativo per la Lega Salvini arriva però a Mozzecane, dove si ferma all’8,64 per cento, mentre lo stesso comune fa da propulsore al neo consigliere regionale Tomas Piccinini (vedi articolo in pagina) nell’ambito di una coalizione che raggiunge l’83,34 per cento dei voti e della Lista Veneta autonomia (di cui Piccinini è esponente) che veleggia alla quota record di 50,21, mentre Zaia presidente è al 18,99.

 

LORENZONI E PD Ci si è messo perfino il Covid 19 a remare contro Arturo Lorenzoni nel suo tentativo di inseguimento di Zaia e il riflesso di una campagna elettorale tutta in salita e dall’esito scontato fin dai primi pronostici è arrivato anche nel Veronese, dove la maggiore coalizione sfidante del Veneto ha superato il 20 per cento soltanto a Verona capoluogo (esattamente il 21,75), per raggiungere il 19,55 a Fumane e rimanere più sotto in tutti gli altri paesi, fino al buco nero del 3,7 per cento registrato a Salizzole. Ciò detto, inevitabile che anche il Pd non abbia brillato. Il risultato migliore è arrivato comunque a Povegliano veronese, con un 18,62 dei consensi, mentre la percentuale più bassa si è avuta a Selva di Progno: 1,64 dei voti, l’equivalente nel piccolo comune di 8 schede.

 

MOVIMENTO 5 STELLE La cordata di Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza del Veneto per il Movimento 5 Stelle, questa volta non ha avuto la forza di trascinare in Regione esponenti scaligeri del movimento. Anzi, ha rischiato quasi di sciogliersi in niente. O perlomeno è quanto è accaduto a San Mauro di Saline. Qui il candidato Cappelletti ha registrato con un solo voto lo 0,29 per cento dei consensi, mentre il Movimento 5 Stelle ha totalizzato uno zero netto. Poco sopra all’uno anche i risultati ottenuti a Badia Calavena (1,34 al Movimento e 1,8 a Cappelletti) e Pressana (in questo caso 1,21 al M5S e 1,65 a Cappelletti). La performance migliore è arrivata invece a Garda, forse per effetto della vivace presenza del Movimento 5 Stelle nella vita politica locale, rappresentato in consiglio da Irene Moretti che nel 2016 si era candidata a sindaco. Qui dunque Cappelletti ha ottenuto il 5,98 per cento dei consensi con 110 schede e il Movimento 5 Stelle si è attestato al 4,59 per cento. Altro exploit personale del candidato pentastellato a Peschiera sul Garda, con il 5,12 per cento e il voto al Movimento al 4,27 dei consensi.

 

I PAESI DEGLI ELETTI Ed ecco come i neoconsiglieri regionali hanno mosso i voti della loro lista nei paesi di provenienza. Ad Isola Rizza l’assessore veneta uscente Elisa De Berti ha portato Zaia all’88,79 per cento, con la lista Lega Salvini al 36,63 e 341 preferenze personali, mentre Zaia presidente si è fermato al 27,14. La new entry Filippo Rigo nella sua Sommacampagna ha raccolto 1.116 preferenze, portando Zaia presidente al 50,86 per cento, mentre la coalizione si è «fermata» al 78,04. Di Valdegamberi e Piccini molto si dice in questa pagina e in quelle di cronaca, mentre il Pd deve ringraziare Anna Maria Bigon per la raccolta di preferenze, anche a Povegliano dove la consigliera uscente e ora riconfermata è stata sindaca. Qui Lorenzoni ha raggiunto il 18,28 per cento contro Zaia al 75,25, mentre il Pd si è attestato al 18,62 e Bigon ha totalizzato 407 preferenze.

 

E QUELLI DEI GRANDI ESCLUSI Ad Arcole, l’ex sindaca e già parlamentare e consigliera uscente Giovanna Negro ha conquistato 627 preferenze portando la Lista veneta autonomia al 24,15 per cento e la coalizione di Zaia all’82,07 con la Lega al 17,26. Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova, ha regalato a Forza Italia il 43,83 per cento, di gran lunga il più alto risultato di tutta la provincia, con la coalizione Zaia all’87,75, Zaia presidente al 24 e Lega Salvini al 10,72. Ha raccolto 748 preferenze, ma non è bastato per lo sbarco a Palazzo Ferro Fini. •

Francesca Mazzola

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