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L’altolà di Legambiente: «Non usate le doppiette ma prevenite gli assalti»

Luigi Lazzaro (Legambiente)
Luigi Lazzaro (Legambiente)
Luigi Lazzaro (Legambiente)
Luigi Lazzaro (Legambiente)

«La gestione del lupo è possibile anche senza usare le doppiette». Ne è convinto Legambiente Veneto, che rimanda al mittente la proposta scaturita dall’assessore regionale ai archi e alla caccia Cristiano Corazzari dopo la notizia dell’avvistamento di un giovane lupo femmina nel Parco regionale dei Colli Euganei, registrata dalle fototrappole di carabinieri forestali e tecnici del Parco. Per l'assessore sarebbe infatti tempo che Regioni e Governo approvassero il cosiddetto Piano nazionale Lupo nel quale è inserita l’applicazione delle deroghe e della gestione dei lupi confidenti. Si tratterebbe, in particolari condizioni ed esaurito ogni altro tentativo di contenimento, di far valere la deroga, prevista anche dalla Direttiva europea Habitat, di abbattere un certo numero di lupi. Per il presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro, la presenza di un esemplare nel Parco dei Colli Euganei è «un avvistamento particolare e non crediamo sia la caccia la soluzione al problema, come non sta dando i risultati sperati la caccia di selezione al cinghiale, evidentemente non gestita a dovere». Per ridurre l'impatto degli animali selvatici nei territorio misti, con agricoltura e tessuto urbanizzato serve secondo Legambiente Veneto «un maggior coinvolgimento degli agricoltori, azioni di prevenzione, come cani e recinzioni, che riducono notevolmente attacchi e danni e a differenza dei cinghiali i lupi non rovinano le colture e possono essere monitorati sul territorio». Si tratta di una soluzione, peraltro, già avanzata molte volte senza però che gli allevatori l’abbiano accolta con molto favore.

V.Z.

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