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Inceneritore dei vicini, è guerra

Gino Fiocco, consigliere comunale di San Giovanni Lupatoto
Gino Fiocco, consigliere comunale di San Giovanni Lupatoto
Gino Fiocco, consigliere comunale di San Giovanni Lupatoto
Gino Fiocco, consigliere comunale di San Giovanni Lupatoto

A San Giovanni Lupatoto il consigliere comunale Gino Fiocco pone la questione del nuovo inceneritore che una ditta privata vuole realizzare nelle vicinanze di San Martino Buon Albergo (e chiede che cosa ha in mente di fare il proprio Comune per tutelarsi dal nuovo pericolo) e il sindaco Attilio Gastaldello, condividendo i motivi di allarme, risponde che l'amministrazione comunale sta seguendo con attenzione il problema. Fiocco ha chiesto inoltre come San Giovanni Lupatoto, confinante con San Martino e sottovento all'impianto, possa essere stato non considerato «comune interessato» anche dalla Regione Veneto. La problematica è stata sollevata nell'ultima riunione del Consiglio comunale. «È un nuovo ecomostro che dovrebbe sorgere in territorio di San Martino Buon Albergo, destinato alla combustione di fanghi derivanti da depuratori civili e industrie alimentari con la capacità di trattare 100mila tonnellate all'anno di fanghi disidratati», ha ricordato Fiocco. «È un potenziale ma consistente pericolo per San Giovanni Lupatoto che si trova a 4 chilometri di distanza in linea d'aria, soprattutto se si tiene presente che gli studi scientifici sulle emissioni degli inceneritori, con relativo pericolo di incremento di patologie tumorali, attestano che i fumi arrivano fino a 10 chilometri dai camini». «L'ESIGUA DISTANZA che ci separa dai camini dell'inceneritore deve far preoccupare molto sia San Giovanni Lupatoto sia gli altri comuni del circondario» ha proseguito Fiocco. Il consigliere comunale ha ricordato che eventuali osservazioni al progetto di inceneritore possono essere presentate fino al 9 maggio prossimo e ha posto al primo cittadino precise domande: «Il sindaco intende opporsi, a nome della comunità lupatotina, alla realizzazione dell'inceneritore presentando proprie osservazioni in Regione? È poi orientato ad affidare a un legale la verifica di come mai il Comune di San Giovanni Lupatoto non sia stato ritenuto “Comune interessato” ai sensi della normativa ambientale e come mai la Regione Veneto abbia condiviso questa impostazione del soggetto proponente?”. La risposta del sindaco Gastaldello è stata immediata: «Il tema del nuovo inceneritore è all'esame degli uffici municipali da qualche tempo e la questione è stata affrontata anche in giunta», ha dichiarato il primo cittadino. «L'impianto che si vuole installare prevede il recupero della condensa dei vapori sviluppata nel corso della combustione con abbinato un inceneritore-termovalorizzatore. È nella sostanza un impianto di tipo denominato tecnicamente “autosostentante”, dove il calore generato dalla combustione serve a essiccare. Oltre alle 100mila tonnellate in entrata, c'è un altro dato interessante e sono le 6400 tonnellate annue di ceneri secche in uscita in aggiunta ad acque e gas emessi». «IL VERO PROBLEMA però è la posizione di questo impianto, vicino ai centri abitati, alle zone urbane e al parco dell'Adige», ha aggiunto Gastaldello. «Nella documentazione a corredo del progetto presentata in Regione manca il paragone con impianti esistenti e le informazioni fornite sono astratte», ha detto ancora il sindaco. «Tutto questo alimenta molte perplessità, così come lascia perplessi il fatto che non sia stata presentata una valutazione di impatto ambientale, studio che sarebbe stato alquanto provvido». «Fra qualche giorno disporremo della traccia degli adempimenti da porre in essere e se sarà ritenuta utile e necessaria, ci avvarremo anche di una consulenza legale», ha dichiarato Gastaldello. Quanto al fatto che a San Giovanni Lupatoto non sia stato riconosciuto dalla Regione lo status di «comune interessato» dall'inceneritore, il sindaco ha detto di «essere certo» che lo sia. •

Renzo Gastaldo

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