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Attacchi in serie

Il pastore Luigi: «Vi racconto i lupi alle porte di Verona»

Luigi Speltro
Luigi Speltro
Luigi Speltro
Luigi Speltro

In meno di due anni ha perso un decimo del suo gregge, a causa di una serie di predazioni di lupi (o presunti tali), l’ultima delle quali è avvenuta pochissimi giorni fa. Tutto questo a due passi dai centri abitati di Castel d’Azzano e Buttapietra e a pochissimi chilometri dalla città. È lui per primo sbigottito per quello che sta accadendo, il pastore di pecore azzanese Luigi Speltro, il quale racconta che sta vedendo quello che mai si era immaginato nemmeno potesse esistere.

“Io ho sempre allevato pecore e ho iniziato ad andare nei pascoli quando avevo solo sei anni”, racconta. Spiegando che ha imparato il mestiere nella sua terra d’origine, la Basilicata, e che ha continuato a praticarlo anche quando si è trasferito nel Veronese. “È dal ‘94 che ho un mio gregge, che è di base in via Scopella a Castel d’Azzano, e lo porto a pascolare nei campi della zona”, spiega. Prima di aggiungere che sino allo scorso anno non c’erano mai state predazioni. Sono state compiute da animali che ufficialmente non hanno una razza definita, si parla di canidi, ma secondo lui sono sicuramente assalti di lupi. “Io non ho visto gli animali che stanno sbranando le mie pecore, ma ritengo che non si tratti di cani, bensì di bestie più forti, visto che agiscono senza curarsi di alcun ostacolo, addirittura abbattendo recinzioni elettrificate”. “Dal febbraio del 2020 le mie pecore sono state attaccate ben cinque volte”, racconta Speltro. “Le razzie più recenti sono avvenute in via Scopella, a Castel d’Azzano, nelle vicinanze di Buttapietra e nella zona di La Rizza, e in tutto sono stati ammazzati trenta capi”, aggiunge. Giusto un decimo dei trecento che componevano il suo gregge. E non è tutto, perché le aggressioni comportano anche conseguenze indirette.

“Quando viene sbranata una pecora, i suoi figli rimangono senza la madre ed è difficilissimo alimentarli e crescerli”, spiega l’allevatore. Speltro aggiunge che in seguito alle aggressioni possono anche verificarsi aborti spontanei in pecore che pure erano rimaste indenni. “In questi giorni ne ho avuti ben due”, precisa, “e in generale il gregge, dopo un’aggressione, si scombina”. In pratica, stando a quanto spiega il pastore, l’ordine naturale che si erano creati gli animali all’improvviso scompare e si crea una situazione di caos. La quale, ovviamente, finisce per incidere sulla crescita degli animali. Nel caso in cui i predatori siano davvero dei lupi, quanto sta accadendo agli animali allevati da Luigi Speltro dimostrerebbe la presenza, se non stanziale quantomeno non casuale, dei mammiferi selvatici nell’area posta alle porte di Verona. Precisamente nell’area posta a Sud-Ovest di essa. In ogni caso, il pastore di origine lucana sta comunque subendo, a causa degli assalti al suo gregge, dei tangibili danni economici. “Adesso sto preparando le richieste di risarcimento per le ultime uccisioni, ma, sinora, non ho ricevuto alcun indennizzo”, afferma spiegando che, per lui, la perdita di trenta animali in meno di due anni non costituisce certo un danno di poco conto.

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Luca Fiorin

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