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Il Comune impone la chiusura di un autosalone

Il Comune di San Martino Buon Albergo ieri ha imposto la chiusura di un autosalone. Un esercizio commerciale che, peraltro, era stato aperto in uno spazio che, secondo quanto rivela il sindaco Franco De Santi, «qualche tempo fa era stato oggetto di un provvedimento analogo, anche se con diversi destinatari». In via Sant'Antonio una ditta la cui sede legale si trova nel Bolognese, ma il cui amministratore unico e legale rappresentante è residente a San Martino, gestiva un'attività con «esposizione e vendita di autovetture» per cui non aveva effettuato le comunicazioni di rito in municipio. Questo è quanto affermano gli agenti della polizia locale in una nota redatta a metà dell'ultimo mese di settembre, in seguito ad accertamenti che avevano effettuato a fine agosto. I successivi controlli compiuti negli archivi comunali hanno poi portato alla conferma che chi gestiva l'attività non aveva presentato nessuna segnalazione di inizio attività. La ditta, si tratta di una società a responsabilità limitata, ha poi presentato, a inizio dicembre, una documentazione che, però, secondo gli uffici comunali non era conforme alle regole vigenti. Spiega il sindaco: «Il problema principale è che si tratta di un'attività che non è conforme alle regole prescritte per l'area in cui si trova, che è contrassegnata come centro storico». Il Comune, quindi, ha ritenuto che i documenti prodotti dalla ditta non possono produrre effetti, in quanto incompleti e inefficaci, e il 26 gennaio scorso ha formalmente rigettato la comunicazione che aveva ricevuto della srl. «Dato atto che non risulta rilasciata alla ditta alcuna autorizzazione per l'esercizio dell'attività di commercio», l'ufficio municipale Urbanistica e territorio ieri ha disposto la «cessazione immediata dell'attività di commercio di auto», definendola come «abusivamente esercitata», ed ha stabilito il «divieto di esposizione di riferimenti telefonici, avvisi, cartelli o altri sistemi informativi che possano consentire lo svolgimento dell'attività interdetta o il contatto di possibili acquirenti». •

LU.FI.

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