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«I ristori coprono solo l’8% delle entrate di un anno»

L’ampia pista da ballo tipica di questi locali consente il distanziamento
L’ampia pista da ballo tipica di questi locali consente il distanziamento
L’ampia pista da ballo tipica di questi locali consente il distanziamento
L’ampia pista da ballo tipica di questi locali consente il distanziamento

Sopravvivere «con l’8 per cento delle entrate di un anno. Questo, a far due conti, è quello che la categoria si è vista riconoscere attraverso i bonus del Governo», spiegano i titolari dei locali da ballo. È questa la misura del bonus andato asia locali da ballo che alle discoteche, «la stessa misura per la balera che fattura in un mese quel che una discoteca fattura in una sera», protestano Tirapelle, Pasetto e Bradu. Poi spiegano: «Ci è stato riconosciuto un bonus del 20 per cento del fatturato del mese di aprile 2019 e poi il 400 per cento di quel 20 per cento, in pratica si tratta di una cifra che equivale all’8 per cento del guadagno di un anno. È una presa in giro: siamo pronti a riaprire adeguandoci a mille regole, siamo abituati del resto essendo così di frequente esposti a controlli, e se così non è, ci tengano pure chiusi ma allora con ristori adeguati». Loro insistono, impossibile farcela così, «a fatica e coi debiti ce la facciamo perché le nostre sono aziende di famiglia e contiamo su lavoratori a chiamata. Per mantenere il rapporto, però, bisogna fare la busta paga, anche se è a zero euro, vanno versati i contributi e il solo lavoro del commercialista, pur in assenza di reddito, costa tra i quattro e i cinquemila euro l’anno. Poi ci sono gli affitti, le bollette, le tasse: e noi che prima del Covid pensavamo che il problema fossero le feste abusive, con musica e ballo, organizzate nei bar! Cocì non ce la facciamo davvero più», è il loro grido d’aiuto. E concludono: «Abbiamo voglia ma soprattutto bisogno di ricominciare a lavorare, di tornare ad incontrare tutti i nostri clienti e a dar loro un servizio, ma riaprire sarà come ripartire da zero e se non si corre rischieremo di non farcela».

P.D.C.

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