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I disagi

Grande afflusso e problemi organizzativi, a Bussolengo anche tre ore di coda per il vaccino

Le code a Bussolengo (foto Pecora)
Le code a Bussolengo (foto Pecora)
Disagi per i vaccini a Bussolengo (video Grimaldi-Pecora)

Un fiume di gente in coda nel parcheggio dell’ex bocciodromo a Bussolengo. Fin dal mattino e ben oltre l’imbrunire. Un continuo fluire in una giornata campale che ha visto ritardi anche di tre ore sull’orario di prenotazione e più di un momento di tensione tra le persone in attesa, tutte accorse per ricevere una dose di vaccino anticovid. Nel pomeriggio è stato necessario anche l’arrivo dei carabinieri per placare gli animi.
«Qui c’è una marea di gente, chi esce adesso aveva appuntamento alle 12.30», racconta poco dopo le 15 una persona in attesa della terza dose di Pfizer. «Non si capisce quale sia il motivo di tanto ritardo». Intanto il tempo passa, la temperatura cala, la tensione cresce. «Sento in giro e sono qui quasi tutti per la terza dose, ma ci sono anche le prime», riprende lo stesso signore verso le 16.30. In tasca un appuntamento per le 14.20. A quel punto ecco che i responsabili del centro vaccinale decidono di mandare a casa chi è in coda per la prima dose e mandano il personale di protezione civile a dare la comunicazione. E allora c’è chi si arrabbia di brutto. «Ma come, sono quasi al tendone e devo tornamene via?», sbotta una signora. A lei sarà consentito di raggiungere la meta, non così per chi è più indietro.


Verso le 18 arrivano altre proteste in redazione. «Io sono di Roma, ho fatto la terza dose a Cinecittà tre giorni fa e ci avrò messo 40 minuti. Invece mio marito se ne deve stare in coda qui all’aperto, al freddo, tutti ammassati. Vedo gente che si scalda battendo i piedi a terra. Ma come, qui nell’efficiente Veneto queste cose? Nessuno controllava che non ci fosse assembramento. Non me lo sarei mai aspettata». La signora fa la spola tra l’auto dove si è rifugiata e il marito in coda, per portargli i guanti, una sciarpa. Quindi finalmente la telefonata: «Vaccino fatto», sono le 19.11. I tempi di attesa, dunque, si stanno accorciando.
Dentro, medici e infermieri ci contano. Speravano di riuscire a smaltire tutte le persone prenotate entro le 20 e un poco per volta l’emergenza rientra. Ma cosa è successo in questa giornata da cancellare, molto simile al caos che si era verificato al distretto qualche sabato fa, quella volta per i tamponi?

 

Code al centro vaccinale di Bussolengo (foto Zampini)

 


Secondo l’Ulss 9 è stato un incrociarsi di cause. La prima è una buona notizia: in molti veronesi, dopo mesi di resistenza, hanno deciso di farsi inoculare la prima dose di vaccino. Per loro almeno fino a ieri c’era ancora la possibilità di presentarsi al centro vaccinale senza prenotazione - data anche l’esigua consistenza del fenomeno - ma ieri c’è stato un picco che sarà da quantificare analizzando i dati a oggi, a bocce ferme. Le prenotazioni stesse rispecchiano il fenomeno: le prime dosi viaggiavano sulle 27 al giorno ai primi del mese per salire attorno alle 160 al 20 novembre e sono schizzate proprio ieri a 327.


La seconda causa, sempre secondo l’Ulss 9, è stata la decisione di raddoppiare le somministrazioni di booster a partire da ieri. Bussolengo ultimamente gestiva 400 vaccini al giorno, ieri si è avvicinato al migliaio. A livello provinciale si è passati a 4.700 terze dosi in una sola giornata. Ma nel frattempo è stato necessario trovare nuovo personale da inserire nel centro vaccinale, con un passaggio da 17 a 21 operatori compresi quattro amministrativi. Per alcuni di loro, ieri doveva essere una giornata di formazione per imparare a gestire il flusso delle operazioni all’interno dell’hub, dall’anamnesi al momento del vaccino, ai 15 minuti di attesa post iniezione. Oggi, assicurano - tutto dovrebbe rientrare a regime e riprendere il ritmo normale.
Rimane un fatto: il clima diventa più rigido e bisognerà fare i conti con le giornate di pioggia e maltempo. Non si può lasciare la gente in coda all’aperto e al freddo per ore.

 

Francesca Mazzola

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