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Fiumi in piena, resta l’allerta della Regione

L’Alpone a Monteforte ieri pomeriggio scorreva minaccioso, ma l’ondata di piena è passata senza problemi
L’Alpone a Monteforte ieri pomeriggio scorreva minaccioso, ma l’ondata di piena è passata senza problemi
L’Alpone a Monteforte ieri pomeriggio scorreva minaccioso, ma l’ondata di piena è passata senza problemi
L’Alpone a Monteforte ieri pomeriggio scorreva minaccioso, ma l’ondata di piena è passata senza problemi

Paola Dalli Cani Zeno Martini Pioggia intensa, fiumi tutti in abbondante rinforzo ma scivola via senza problemi anche questa ennesima domenica di allerta arancione: ennesima domenica, ma ci si deve preparare anche all’ennesimo lunedì, perché ieri il Centro funzionale della Protezione civile della Regione Veneto, per il bacino idrografico Alto Brenta - Bacchiglione - Alpone, lo ha fissato fino alle 14 di oggi. Ieri l’Alpone a Monteforte d’Alpone ha continuato a crescere, in maniera contenuta, fino alle 11 per poi aumentare la portata in maniera più rilevante fino a toccare 1,65 metri (laddove il primo livello di guardia è a 2 metri), il suo massimo della giornata, alle 16.30. Diverso l’andamento del fiume a San Bonifacio, dove arriva al ponte della Motta contenendo sia le acque del Chiampo che quelle del torrente soavese Tramigna. Proprio il grosso fiume vicentino è quello che ha condizionato di più le cose: alle 13.30 si è registrato il superamento del primo livello di guardia (posto a 2,50 metri) con una piena di 2,61 metri salita fino a 3,08 metri alle 16.30 per poi lentamente scendere. Al ponte della Motta, l’Alpone ha continuato a crescere dalle 13.30 toccando il suo massimo (comunque sotto al primo livello di guardia posto a 3,50 metri sopra lo zero idrometrico) a quota 1,61 alle 19.30. In tutto il sistema anche il Tramigna, ben ingrossato, ha retto bene l’ondata di piena mantenendo la luce al sottopasso della strada regionale 11 attraverso il quale prosegue il suo corso sotto l’asfalto fino a confluire nell’Alpone. In tutta l’area che nove anni fa visse il dramma dell’alluvione, anche nel tardo pomeriggio di ieri i volontari dei diversi gruppi di Protezione civile hanno svolto il servizio di sorveglianza idraulica, tenendo costantemente monitorata la situazione. CALDIERO E SOAVE Ha retto per ben due allerte consecutive – quella dello scorso fine settimana del 16 e 17 novembre era rossa - il sistema idrogeologico di Soave. E questa è la notizia, dopo nove anni di apprensione, dalla grande alluvione di Ognissanti del 2010. Anche la pioggia battente di sabato e di ieri non ha fatto paura. «Ha funzionato molto bene il sistema di disconnessione dei bacini di San Vittore e di San Matteo, messo in atto dal consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, alla prova del nove per la prima volta in questi due ultimi fine settimana», spiega il sindaco di Soave Gaetano Tebaldi, «l’area di via San Matteo non è finita sott’acqua grazie al nuovo canale che raccoglie l’acqua della zona a nord della strada per San Vittore e la scarica direttamente in Tramigna». Il livello del torrente, all’altezza del ponte di via Risorgimento, si è alzato ma senza destare preoccupazioni sia lo scorso fine settimana sia in quest’ultimo, portando via l’acqua piovana che altrimenti si sarebbe riversata nella zona di San Matteo, causando probabilmente disagi. Il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato, ieri ha tenuto costantemente monitorato il territorio, soprattutto la zona di Caldierino e la bassa di Caldiero, che di recente sono state più volte teatro di allagamenti, ma stavolta il sistema di canali e scoli è riuscita a tenere testa all’abbondante pioggia. Anche il sottopasso di Caldierino è rimasto percorribile. SAN GIOVANNI LUPATOTO Nessuna criticità causata dal maltempo anche a San Giovanni Lupatoto, nonostante la copiosa pioggia. Il gruppo comunale di Protezione civile, coordinato da Matteo Micheloni, è rimasto comunque sul chi va là, pronto a intervenire. «Siamo in giro pronti a rispondere ad ogni chiamata, però le acque meteoriche defluiscono regolarmente e non è stato necessario il nostro intervento», ha precisato Micheloni. «Ieri mattina domenica ne abbiamo approfittato per fare una esercitazione, programmata da qualche tempo, in collaborazione con il gruppo dei Carabinieri in congedo di Oppeano - Isola Rizza. Abbiamo testato con successo una motopompa e una idrovora. Le temporanee schiarite della tarda mattinata hanno un po’ favorito lo svolgimento della prova». Non si è verificato nessun problema di allagamento neppure nel tratto lupatotino della statale 434 Transpolesana, tratto spesso martoriato in caso di temporali troppo forti, soprattutto all’altezza del sottopasso. • Ha collaboratoRenzo Gastaldo

Paola Dalli Cani Zeno Martini

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