<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Maxi operazione della Guardia di finanza

«Fammi vedere se la
ragazza è bella», ma
parlavano di droga

.
Un'auto della Guardia di finanza
Un'auto della Guardia di finanza
Un'auto della Guardia di finanza
Un'auto della Guardia di finanza

È in corso, dalle prime luci dell’alba, un’importante operazione antidroga della Guardia di finanza di Verona nei confronti di una cellula criminale composta da cittadini albanesi e dell’est-Europa, oltreché da altri soggetti italiani, dedita al traffico di sostanze stupefacenti. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della città capoluogo stanno eseguendo, infatti, 5 ordinanze applicative di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di traffico e detenzione illecita di droga a fini di spaccio. Si tratta, in particolare, di un cittadino serbo 36 enne e di altri 4 uomini albanesi di età compresa tra i 50 e i 35 anni, già dimoranti nella provincia di Verona (uno di questi ultimi nella provincia di Lecce), ritenuti responsabili di una serie di approvvigionamenti di cocaina e marijuana poi smerciata a numerosi altri pusher e assuntori locali. Assieme a costoro risultano indagate per gli stessi reati altre 16 persone.

 

I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Verona Giuliana Franciosi su richiesta della locale Procura, al termine di una serie di indagini svolte tra il febbraio 2016 e il febbraio 2017, nel corso delle quali le Fiamme Gialle scaligere hanno sequestrato, tra l’altro, oltre 177 chilogrammi di marijuana e più di 1,7 chilogrammi di cocaina. L’operazione, convenzionalmente denominata «Black Widow», ha fatto luce, nel dettaglio, su una ben organizzata attività di spaccio inizialmente attiva in Borgo Venezia, poi estesa progressivamente anche ad altre parti del territorio provinciale e peninsulare. Intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti e altri controlli hanno permesso di arrestare in flagranza di reato 7 persone , nonostante le estreme accortezze dei sospettati nell’uso delle sim-card telefoniche e nel linguaggio utilizzato nei rari colloqui telefonici per discutere sulla qualità della droga commercializzata («presentami almeno quella ragazza così la vedo se è bella oppure no…») oppure per avvertire gli altri dei controlli delle forze dell’ordine («apri gli occhi perché ieri sera sono stato dallo Stato…»).

Suggerimenti