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Evitata soppressione di antilopi
I loro salti continuano nel Parco

Le due «antilopi saltanti» ospitate nella struttura in località Figara [FOTOGRAFO]FOTOAMATO
Le due «antilopi saltanti» ospitate nella struttura in località Figara [FOTOGRAFO]FOTOAMATO
Le due «antilopi saltanti» ospitate nella struttura in località Figara [FOTOGRAFO]FOTOAMATO
Le due «antilopi saltanti» ospitate nella struttura in località Figara [FOTOGRAFO]FOTOAMATO

Sarebbero stati soppressi due springbok (antilopi saltanti) se il Parco Natura Viva non avesse avanzato la propria candidatura per ospitarli nell’area protetta dove altri due esemplari maschi sono presenti da sei anni.

L’iniziativa è partita perseguendo quella che da sempre è la filosofia del Parco: nessun animale, in buone condizioni fisiche deve esser soppresso, per nessuna ragione. È una posizione non condivisa da altre aree protette e giardini zoologici, in particolare del Nord Europa dove gli animali considerati «in più» o non adeguati agli standard di conservazione e riproduzione vengono soppressi. Si ricorderanno gli appelli e lo scandalo internazionale che colpì lo zoo di Copenaghen quando nel 2014 Marius, il cucciolo di giraffa, e un’intera famiglia di leoni, tutti in ottima salute, furono uccisi perché in sovrannumero.

Quando dal giardino zoologico di Dwur-Kralove, in Repubblica Ceca, fu annunciato al circuito Eaza delle aree protette aderenti al progetto europeo di conservazione che tre esemplari di springbok dovevano essere soppressi perché non negli standard compatibili con la riproduzione della specie, il Parco Natura Viva per due di loro e lo zoo di Berlino per il terzo si sono fatti avanti manifestando la volontà di ospitare gli animali ed evitare la loro uccisione.

Così pochi giorni fa sono arrivati e sono stati ospitati nel recinto del Parco due maschietti di poco più di un anno, sistemati provvisoriamente in una stalla nel recinto per acclimatarli e poi gradatamente, nell’arco di alcuni giorni, messi a contatto con gli altri esemplari cospecifici e con le altre antilopi dell’ area recintata.

Gli Springbok sono antilopi molto esili, che raggiungono gli 80 centimetri di altezza e i 120 di lunghezza, in grado di saltare a zampe pari fino a 4 metri d’altezza. Sono diffusi in Africa meridionale (Namibia, Botswana, Angola e Sudafrica). Il nome latino «Antidorcas marsupialis» fa riferimento a una piccola tasca di pelle che si estende dal dorso alla coda e che può essere sollevata a formare una sorta di palla. Serve, secondo gli etologi, come richiamo sessuale ma anche come segnale contro i predatori in agguato che vengono avvertiti di essere stati individuati e di rivolgere le loro attenzioni altrove.

Un tempo era un animale estremamente comune, con branchi che arrivavano anche a un milione di individui raggruppati per migrazioni periodiche. Ora sono nella lista degli animali in pericolo di estinzione perché la caccia e le grandi estensioni di savana recintate per il pascolo ne hanno ridotto i territori e i movimenti. È la mascotte della nazionale sudafricana di rugby e considerato l’animale simbolo della nazione. «Ospitiamo volentieri questi esemplari», commenta Camillo Sandri, medico veterinario e direttore tecnico della struttura, «perché nel progetto europeo di conservazione di questa specie non rientriamo tra le aree destinate alla riproduzione, ma alla conservazione dei maschi come riserva genetica. Abbiamo infatti altri due esemplari presenti dal 2010 che potrebbero essere richiesti per la riproduzione e con loro i nuovi arrivati faranno gruppo».

Il veterinario assicura che non dovrebbero esserci problemi perché l’inserimento è di una coppia che trova già un’altra coppia presente e quindi gli equilibri sono rispettati. «Ci sarà un momento di confronto e di studio fra gli esemplari, ma crediamo di poter stemperare l’attenzione verso i nuovi arrivati introducendo degli arricchimenti strutturali nell’area (tronchi d’albero, nuove strutture) verso i quali gli individui già presenti indirizzeranno gran parte della loro attenzione. L’inserimento graduale dovrebbe facilitare l’accettazione del gruppo, possibile perché non ci sono femmine della stessa specie al Parco Natura Viva», aggiunge Sandri, «per le quali si scatenerebbe una lotta anche a rischio mortale fra i maschi».

Gli Springbok sono nel recinto assieme ad altre antilopi che però hanno abitudini diverse (più eliofile ed amanti dell’acqua, mentre gli Springbok amano l’ombra e restare più appartati) e con delle gru coronate: «Per il pubblico che arriverà con l’apertura del 4 marzo sarà comunque una scoperta: ogni volta che torneranno al recinto scopriranno secondo le ore della giornata la presenza di animali diversi», assicura Sandri. Non sono le uniche novità gli Springbok perché in questo periodo di chiusura il Parco si è arricchito anche della presenza di Amazzoni dalle guance verdi, pappagalli del Sud America, e dell’aquila di mare, di origine euroasiatica.V.Z.

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