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Don Garonzi, c’è la proposta per una Rsa con 120 posti letto

La casa di riposo   Don Michele Garonzi è vuota dal 2016, ora c’è il progetto per ricostruire un edificio più grande   FOTO PECORAArrivederci  sulle vetrate d’ingresso chiuse da anni
La casa di riposo Don Michele Garonzi è vuota dal 2016, ora c’è il progetto per ricostruire un edificio più grande FOTO PECORAArrivederci sulle vetrate d’ingresso chiuse da anni
La casa di riposo   Don Michele Garonzi è vuota dal 2016, ora c’è il progetto per ricostruire un edificio più grande   FOTO PECORAArrivederci  sulle vetrate d’ingresso chiuse da anni
La casa di riposo Don Michele Garonzi è vuota dal 2016, ora c’è il progetto per ricostruire un edificio più grande FOTO PECORAArrivederci sulle vetrate d’ingresso chiuse da anni

C’è una soluzione per tornare a sperare in una casa di riposo del paese dopo il rogo del 2015 e i problemi con i lavori per l’ala non a norma antisismica hanno costretto ad abbandonare la don Michele Garonzi (vedi articolo in pagina). Con delibera del 21 luglio, la giunta comunale ha approvato la proposta di partenariato pubblico privato per la «progettazione esecutiva, manutenzione e gestione del centro servizi per anziani non autosufficienti». In altri termini, la nuova casa di riposo. «La futura don Michele Garonzi è un’opera strategica per questo comune e fondamentale per rafforzare lo spirito comunitario del nostro territorio», hanno ribadito il sindaco Arturo Alberti, il vicesindaco Plinio Menegalli delegato ai lavori pubblici e il consigliere delegato al sociale Guido Lonardoni, che hanno aggiunto: «Sarà un’opera all’avanguardia, una delle prime predisposte per contenere altre eventuali emergenze sanitarie». La proposta è quella di una struttura idonea ad accogliere 120 persone non autosufficienti (anziché le precedenti 46) e che creerà occupazione: «Oltre un centinaio di persone», tra infermieri, medici e operatori del servizio sanitario. Le tre aziende che hanno presentato l’istanza – Cooperativa edile Appennino con sede a Monghidoro (BO), Iccrea Banca Impresa con sede a Roma e Consorzi insieme tra cooperative sociali con sede a Milano - hanno presentato una proposta di partenariato pubblico privato con l’amministrazione, mediante locazione finanziaria di opera pubblica per la gestione del servizio per 20 anni. Nella delibera si parla di «mero indirizzo» (non contiene importi di spesa), ma la sua adozione consente al Comune di predisporre un avviso pubblico affinché altri soggetti, entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione, possano avanzare proposte alternative inerenti la realizzazione della nuova casa di riposo o osservazioni sulla proposta dell’amministrazione. Il partenariato pubblico privato è una forma complessa di cooperazione tra pubblico e privato, con l’obiettivo di finanziare, costruire e gestire una struttura di interesse pubblico ripartendone costi e rischi dell’attività sia nella costruzione che nella gestione del servizio. Il gruppo di aziende costituirebbe un’Ati, Associazione temporanea d’impresa, che metterà a disposizione le risorse per ricostruire l’edificio e occuparsi della gestione degli ospiti.La giunta comunale, preso atto della proposta di partenariato pubblico privato - supportato dal piano di fattibilità tecnica, economica e sociale e da una bozza di convenzione - manifestando il proprio interesse deve procedere a un’ istruttoria per giungere entro 90 giorni alla valutazione di fattibilità della proposta e quindi affiancherà gli uffici tecnico e finanziario con consulenti altamente specializzati in materia. Sempre da quanto comunicato, si rileva infine che «L’assemblea dei sindaci dei distretti 1 (Verona) e 2 (Est veronese) dell’Ulss 9 ha approvato l’aumento dei posti assegnati all’ex Rsa Don Michele Garonzi, chiusa dall’ottobre 2016 perché l’adeguamento antisismico sarebbe stato eccessivamente invasivo». Questo confermerebbe che «l’edificio poteva essere adeguato alle norme antisismiche», come alcuni concittadini in paese hanno sempre sostenuto. Ricordiamo infine che a Grezzana erano stati assegnati 46 posti letto, i quali attualmente sono in capo all’Istituto assistenza anziani e fanno parte del Leo Cirla di Marzana. La richiesta attuale è di 120 posti letto. L’autorizzazione spetta alla Regione Veneto, che dovrà in seguito eventualmente procedere con l’accreditamento.•.

Alessandra Scolari

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