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Deve scontare 7 anni per truffa Lei esce, ci ricasca ed è in cella

Attività intensa per i carabinieri di Bussolengo
Attività intensa per i carabinieri di Bussolengo
Attività intensa per i carabinieri di Bussolengo
Attività intensa per i carabinieri di Bussolengo

Lo Stato le dà una chanche, con l’affidamento in prova ai servizi sociali per reinserirsi nella società e T.M., 54 anni, ritorna agli antichi vizi e si rimette a fare truffe. I carabinieri di Bussolengo l’hanno riportata dove si trovava prima che le venisse data questa opportunità: in cella a Montorio, in esecuzione di un provvedimento del Magistrato di sorveglianza. La donna risiedeva a Verona dove beneficiava della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, in quanto doveva espiare 7 anni e 8 mesi di reclusione, relative a condanne inflitte per una serie di serie di reati tra i quali numerose truffe. Ma T.M. non aveva alcuna intenzione di tornare sui suoi passi e commetteva un ennesimo raggiro, questa volta ai danni di una persona alla quale aveva proposto la vendita di un telefono mai consegnato, sebbene avesse incassato il pagamento dello stesso. La vittima si è recata dai carabinieri e ha denunciato la truffa subita. Le indagini dei militari di Bussolengo hanno individuato la responsabile proprio in T.M.. La circostanza è stata portata al vaglio della Procura che, a sua volta ha informato il magistrato di sorveglianza. Il raggiro costituiva una grave violazione alle prescrizioni legate alla misura alternativa della pena e così ora T.M.. è di nuovo dietro alle sbarre. RUBANO ENERGIA ELETTRICA. I carabinieri di Bussolengo hanno, inoltre, arrestato per furto di energia elettrica una donna di 44 anni, F.G., e due uomini, C.R. ed F.E., rispettivamente di 51 e 77anni, residenti a Verona ma di fatto domiciliati a Bussolengo. Martedì, i militari hanno eseguito un sopralluogo, con il personale dell’Enel nell’abitazione di F.G. dopo la segnalazione di un’alterazione all’impianto elettrico. I tecnici constatavano che l’impianto era stato sovrapotenziato sino a 20 KW che avrebbe dei costi nettamente maggiori, ma non solo: lo stesso impianto, oltre a fornire energia elettrica all’abitazione di F.G., la quale aveva sottoscritto il contratto, forniva energia elettrica anche ad altre due vicine abitazioni di proprietà di C.R. ed F.E. con un collegamento artigianale di cavi nascosto sotto terra. I Carabinieri procedevano al loro arresto in flagranza per furto di energia elettrica. Il processo si è celebrato n nella mattinata di ieri e si concludeva con la liberazione dei tre arrestati ed il rinvio dell’udienza. •

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