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Casa di riposo, welfare per i dipendenti

Il lenzuolo colorato appeso al muro della casa di riposo
Il lenzuolo colorato appeso al muro della casa di riposo
Il lenzuolo colorato appeso al muro della casa di riposo
Il lenzuolo colorato appeso al muro della casa di riposo

La casa di riposo Residenza San Giuseppe onlus ha messo in campo due iniziative a sostegno dell’attività dei propri operatori che, impegnati con il lavoro all’interno della struttura, sono anche genitori responsabili della loro famiglia. La prima è #Con la spesa ti aiutiamo noi, con il quale la Fondazione offre un pacco di prodotti alimentari settimanale ai propri lavoratori per evitare l’ulteriore disagio dell’accesso ai supermercati in questo particolare periodo di coronavirus, pacco spesa che può essere prelevato a fine turno. La ditta Marchi spa di Romano d'Ezzelino (Vicenza) fornitore dell’ente, ha scelto di confezionare i pacchi per ogni singolo dipendente, 64 in tutto, praticando anche lo sconto del 20 per cento. I collaboratori della casa di riposo vi trovano beni di prima necessità destinati all’alimentazione, alla pulizia personale e alla cura della casa. Con la seconda iniziativa (#Con i bimbi ti aiutiamo noi) la Fondazione organizza, di comune accordo con il collaboratore o la collaboratrice, interventi di supporto domiciliare alle madri e ai padri che non hanno l’aiuto dei nonni per gestire i figli a casa da scuola. «Il consiglio di amministrazione ha voluto dare ulteriore impulso con queste iniziative di welfare aziendale per aiutare i propri collaboratori organizzando e sostenendo economicamente questi due particolari servizi», spiega Tomas Chiaramonte, direttore dell’ente. «#Lontani mai perché vicini al cuore» è invece il nome del progetto Adoa (Associazione diocesana opere assistenziali) a cui ha aderito l’area di socialità e benessere della Fondazione San Giuseppe onlus: «In questo particolare periodo stiamo facendo il possibile per mantenere il calore delle relazioni che i nostri ospiti hanno con i loro familiari attraverso videochiamate e uso diffuso dei social network», spiega il presidente don Francesco Grazian, ricordando che la Residenza, nata dall’azione caritatevole e pastorale della parrocchia di San Martino vescovo, accoglie 75 anziani non autosufficienti, nessuno dei quali è risultato finora positivo a Covid-19. Fin dallo scorso 23 febbraio, sulla scorta delle direttive del governo, sono stati limitati gli accessi e le visite dall’esterno: «La struttura organizzativa è stata fin da subito particolarmente efficace, comprando subito le mascherine protettive», conclude il presidente don Grazian. Intanto sulla facciata della residenza è stato appeso il grande lenzuolo coloratissimo realizzato dagli ospiti della struttura con il messaggio di speranza rivolto a parenti e amici: «Tutto andrà bene». Tutti i lavoratori impegnati nella Fondazione stanno moltiplicando le iniziative e l’impegno per sviluppare nuove modalità di relazione per creare un ambiente positivo e pieno di affetto come dimostra il profilo Facebook dell’ente ricco di visualizzazioni: «Vogliamo bene ai nostri ospiti e sappiamo quanto sia importante per i loro cari vederli star bene e sorridere», aggiunge Loredana Lamendola, coordinatrice area socialità e benessere, «per questo, ancora più di prima, ci sentiamo la loro famiglia e vogliamo che loro sentano tutto il nostro calore». •

V.Z.

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