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Casa Bombardà verso l’ultimazione

La Casa Bombardà, oggetto di restauro sia negli interni che negli esterni
La Casa Bombardà, oggetto di restauro sia negli interni che negli esterni
La Casa Bombardà, oggetto di restauro sia negli interni che negli esterni
La Casa Bombardà, oggetto di restauro sia negli interni che negli esterni

Non c’è pericolo che la Casa Bombardà diventi una «casa abandonà». Stiamo parlando del vecchio casello idraulico di San Giovanni Lupatoto posto lungo l’Adige, nel punto dove il Canale Raccoglitore riversa le sue acque nel fiume. L’amministrazione comunale, dopo aver recuperato l’edificio con un attento restauro di interni ed esterni, sta cercando di provvedere agli allacciamenti delle utenze, di gas, energia elettrica e acqua per arrivare finalmente alla sua attivazione come infopoint e bicigrill. A chiedere informazioni in consiglio comunale è stato il consigliere di opposizione Francesco De Togni che è intervenuto nel corso della discussione del programma triennale dei lavori pubblici («Visto che nel piano il bicigrill viene spostato al 2022, mi domando a che punto sia la Casa Bombardà»). La risposta è venuta dal sindaco Attilio Gastaldello: «Non confondiamo il progetto di bicigrill che era stato fatto dalla precedente amministrazione con la Casa Bombardà», ha subito chiarito riferendosi al progetto di sei anni fa quando sembrava che la struttura dovesse sorgere nell’area verde in fondo a via Porto. Allora la giunta guidata dal sindaco Federico Vantini aveva ipotizzato la concessione di un appezzamento di terreno del Parco del Porto per realizzare una ampia struttura da adibire a bicigrill (ma la cosa non andò a buon fine anzi causò la crisi che affossò la maggioranza). «Noi abbiamo un'altra visione del bicigrill, non vogliamo occupare degli spazi che sono di una comunità, e sono bellissimi, come quello del parco all'Adige», ha aggiunto il sindaco. «Come maggioranza abbiamo ritenuto che la Casa Bombardà fosse un edificio da conservare perché rappresenta la nostra memoria storica e stava andando in rovina, per cui l'abbiamo ristrutturato». «Oggi negli interventi che sono a latere del piano delle opere, abbiamo previsto di fare tutti i collegamenti per la Casa Bombardà e poi, una volta che ci saranno i collegamenti, potrà funzionare da Infopoint, ma potrà svolgere anche la funzione di bicigrill», ha precisato Gastaldello. «Evidentemente per l’assegnazione della gestione servirà un bando per individuare i soggetti più idonei per gestire un punto tanto fondamentale in quanto vicino al Parco di Pontoncello che è un parco naturale e una straordinaria risorsa non solo di verde, ma anche naturalistica e che è crocevia tra la pista dell'argine e la pista delle Risorgive». Controreplica di De Togni: «Info point e bicigrill. In poco più di 40 metri quadri, forse anche meno, non so come farà a starci tutto, ma spererei che fosse un intervento o comunque un investimento nel breve periodo». A seguire la Casa Bombardà c’è, per conto dell’amministrazione comunale, il professor Roberto Facci naturalista e staff del sindaco per le tematiche ambientali nonché presidente del Comitato di gestione dell’adiacente parco di Pontoncello. «L’Ufficio tecnico municipale ha fatto una prima stima della spesa necessaria per portare energia elettrica, gas e acqua fino alla Casa Bombardà. Nuna cifra significativa, vicina agli 80mila euro, perché l’edificio ristrutturato si trova parecchio lontano dalle prime case di San Giovanni Lupatoto. Proprio questo fatto di essere isolato comporta degli oneri considerevoli a causa della notevole distanza che richiede di essere superata con le tubature interrate o i cavidotti», aggiunge Facci. Per contenere gli esborsi il responsabile staff Facci sta ipotizzando di prendere accodi con il Comune di Zevio per verificare se, collegandosi alle reti di acquedotto e gas del comune zeviano, si possa risparmiare. •

Renzo Gastaldo

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