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Campo di calcio in zai, il gestore deve lasciare

Il campodi calcio intitolato a Pasetto
Il campodi calcio intitolato a Pasetto
Il campodi calcio intitolato a Pasetto
Il campodi calcio intitolato a Pasetto

Annunciato dal tuono dei rilievi formali, è arrivato sulla testa del presidente Daniele Perbellini il fulmine della risoluzione della concessione del campo da calcio della Zai intitolato a Nicola Pasetto. L’Ac Calcio San Giovanni dal 17 aprile (un mese per permettere lo sgombero) non lo avrà più in gestione. Il motivo della drastica decisione del Comune è quello preannunciato martedì dal nostro giornale: aver applicato all’utilizzatore (l’Ac Pozzo) «tariffe difformi rispetto a quelle determinate e approvate dall’amministrazione» Dice il provvedimento di risoluzione: «In particolare, risultano applicate tariffe diverse (es. costo orario anziché giornaliero per partite e allenamenti), e maggiorazioni sulle stesse, mai deliberate dall’amministrazione comunale (ad es. per l’utilizzo dell’ illuminazione), né autorizzate». Il documento che ha scatenato la tempesta è una fattura di 10.220 euro che l’Ac San Giovanni ha emesso a fine anno nei riguardi dell’Ac Pozzo per 176 sedute di allenamento e 8 partite di campionato svolte tra agosto e dicembre 2022. Nel mirino c’è anche un accordo, sottoscritto da entrambe le società ma, secondo quanto assicura il presidente Perbellini, mai messo in atto, per una compartecipazione del Pozzo alle spese di illuminazione. La difformità contestata dal Comune riguarda l’affitto dei campi da calcio alla squadra della frazione e consiste nel fatto che il conteggio è stato eseguito applicando la tariffa di 50 euro a squadra per singolo allenamento. La tabella comunale dice: «per l’ allenamento giovanile e federale l’importo giornaliero da pagare al gestore è di 50 euro». Il presidente Perbellini ha dichiarato che è impossibile con 50 euro al giorno pulire gli spogliatoi, pagare 40 docce, illuminazione e anche segnare il campo. A fronte dei conteggi «fuori norma», gli uffici hanno chiesto chiarimenti al Calcio San Giovanni dando 10 giorni di tempo per la risposta. «Le controdeduzioni a firma del legale del Calcio San Giovanni Lupatoto sono state ritenute non meritevoli di accoglimento», è stato il verdetto. I due dirigenti comunali che hanno sottoscritto la revoca ritengono: «Le condotte accertate sono gravi, in palese violazione delle disposizioni contenute nel Regolamento per la gestione e uso degli impianti sportivi comunali vigente e nella convenzione sottoscritta per la gestione dell’impianto, oltre che lesive dell’immagine dell’amministrazione, visto che si tratta di tariffe indebitamente corrisposte per l’utilizzo di impianti destinati alla fruizione da parte della collettività». Il Comune sottolinea di essersi fissato l’obiettivo di mantenere inalterate le tariffe degli impianti, finalità «vanificata dalla tolleranza di condotte come quelle accertate». Ricorda che è stato assegnato un contributo straordinario per le utenze. La risoluzione della convenzione «per grave inadempimento», sempre stando quanto afferma la municipalità, è quindi il modo per tutelare «il bene giuridico dell’uso degli impianti sportivi». Il presidente dell’Ac San Giovanni Perbellini, che ha 60 giorni per ricorrere al Tar, si stava ieri confrontando con i suoi avvocati sulle iniziative da adottare.•.

Renzo Gastaldo

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