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Ca’ Sorio ora è proprietà del Comune

Ca’ Sorio di San Giovanni Lupatoto
Ca’ Sorio di San Giovanni Lupatoto
Ca’ Sorio di San Giovanni Lupatoto
Ca’ Sorio di San Giovanni Lupatoto

Il vecchio magazzino idraulico di Ca’ Sorio, situato in fondo a via Porto, diventa di proprietà comunale e si candida ad ospitare (ma di fatto già oggi è cosi) le attività municipali rivolte alla famiglia. Il Consiglio comunale ha approvato l’accordo di valorizzazione per il trasferimento, non oneroso, dell’immobile dall’Agenzia del Demanio al Comune. Si tratta di due edifici (uno a tre piani e uno più piccolo, a due), e di una estesa zona a giardino, per una superficie totale di 3.800 metri quadrati. L’amministrazione comunale, che già aveva in affitto l’edificio e le sue pertinenze, si è impegnata, con l’accordo, ad assicurare la pubblica destinazione del bene mediante attività sociali e culturali e a garantire la tutela degli immobili con interventi di restauro e manutenzione. Ca’ Sorio è da un paio d’anni sede delle attività del Comune rivolte alla famiglia e su questo obiettivo l’amministrazione comunale ha confermato di voler procedere. Il sindaco Attilio Gastadello, illustrando il provvedimento in Consiglio, ha espresso soddisfazione per l’obiettivo raggiunto. «È un percorso che parte da lontano, a fine 2016 quando ci siamo accorti che c’era la possibilità per i Comuni di acquisire proprietà dello Stato», ha detto il sindaco. «Siamo riusciti a sfruttare questa occasione mentre stava scadendo il termine e iniziammo, allora, il percorso d’acquisizione di un bene che ha un grande valore San Giovanni. In questo percorso, ho trovato la piena disponibilità e collaborazione degli assessori Luisa Meroni, Maurizio Simonato e Debora Lerin e del consigliere Gino Fiocco, un grande gioco di squadra che ha fatto la differenza. Il nostro principio era già allora di non svendere alcun immobile comunale, anzi, acquisire strutture storiche che per noi hanno grande significato. Questa delibera, con la convenzione, prevede che Ca’ Sorio venga ceduto senza oneri per il Comune se lo valorizzerà e noi certamente l’abbiamo fatto, con un progetto che è un unicum in provincia: servizi alle famiglie». I dettagli sull’uso di Ca’ Sorio li ha forniti l’assessore al sociale Simonato. «Credo che tutti i cittadini di San Giovanni possano essere orgogliosi di questo risultato. Oltre al progetto Family+, cofinanziato dalla Fondazione Cariverona per circa 640 mila euro, e che prevede una serie di servizi a sostegno alla genitorialità e che dà a famiglie e ragazzi la possibilità di svolgere attività educative a Ca’ Sorio, abbiamo fatto partire il Centro per la famiglia che raccoglie tutte le attività ad iniziative di sostengo e supporto alla famiglia stessa. Questo autunno sarà probabilmente aperto anche lo Sportello famiglia per il supporto psicologico ai nuclei in difficoltà. Altri progetti importanti sono la valorizzazione del quartiere, in collaborazione col Comitato della chiesetta di Sorio, che cura la festa della cappella ma, superata la pandemia, svilupperà altre iniziative interne e nel giardino della struttura». Il magazzino idraulico di Sorio fu eretto nel 1882, dopo la piena dell’Adige, quando vennero anche rialzati gli argini di due metri e mezzo. Fino agli anni Cinquanta, custodiva un ingentissimo quantitativo di materiale da usare contro le piene: 60mila sacchi di sabbia, 20 quintali di torce a vento, riflettori e scandagli. Il magazzino era collegato con altri e con il Genio civile per informarsi sulle piene. La funzione del magazzino venne progressivamente meno dal 1959 quando fu realizzata a Dolcè la galleria di scolmo dell’Adige nel lago di Garda. Il magazzino restò chiuso per qualche decennio e a metà degli anni Ottanta l’Ulss 21 lo ottenne in uso dal Genio civile per adibirlo a comunità di recupero di tossicodipendenti. Quando San Giovanni passò dall’Ulss 21 di Bovolone e Legnago a quella della città, anche il centro, ribattezzato Ca’ Sorio, venne aggregato al Sert cittadino. •

Renzo Gastaldo

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