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Ca’ del Bue, il Consiglio non si spacca

Sullo sfondo della campagna, l’impianto di Ca’ del Bue
Sullo sfondo della campagna, l’impianto di Ca’ del Bue
Sullo sfondo della campagna, l’impianto di Ca’ del Bue
Sullo sfondo della campagna, l’impianto di Ca’ del Bue

Tanto tuonò che (non) piovve. Nel Consiglio comunale di San Giovanni Lupatoto non si è manifestata l'annunciata frattura della storica posizione unitaria di tutti i consiglieri contro l'impianto dei trattamento dei rifiuti di Ca' del Bue. I quattro capigruppo di maggioranza che avevano sottoscritto da soli la mozione anti inceneritore hanno deciso per il suo ritiro e perfezionamento a cura della conferenza dei capigruppo affinché il documento raccolga l'adesione di tutto il consiglio. La mozione proponeva, con riferimento a Ca' del Bue, di impegnare sindaco e giunta a mettere in atto tutte le azioni a tutela della salute (proseguendo anche quelle intraprese) e chiedere alla Regione di togliere l'inceneritore dal nuovo piano rifiuti. Chiedeva anche di attivarsi per coinvolgere gli altri Comuni storicamente alleati nella battaglia. Il documento è stato letto e illustrato, a nome dei quattro firmatari, da Davide Bimbato. Secondo le forze di opposizione il documento che si poneva in approvazione, condivisibile nei contenuti, aveva però una grave pecca: non era stato elaborato congiuntamente da maggioranza e minoranza. «Occorre una mozione elaborata coralmente che dia spazio a tutte le diverse sensibilità se davvero si vuole mantenere l'unitarietà delle contrapposizione», ha detto il civico di minoranza Daniele Turella. «L'IMPEGNO PRESO nella passata conferenza dei capigruppo era per una mozione condivisa che ovviamente avrebbe ottenuto il voto favorevole unanime», ha aggiunto Roberto Bianchini (M5s) precisando l'opportunità della presenza in Consiglio della vicepresidente regionale De Berti nonché dei consulenti tecnici e legali. Anche i consiglieri civici di minoranza Francesco De Togni e Anna Falavigna, con diverse motivazioni, hanno sostenuto la necessità della partecipazione dei tecnici all'assemblea consiliare. Falavigna ha chiesto anche al sindaco di informare sugli esiti di eventuali contatti con le strutture regionali e De Togni ha detto che «le forzature non sarebbero opportune». Il consigliere «dissidente» Gino Fiocco ha parlato di migliorabilità delle mozione e ha chiesto di acquisire il piano industriale Agsm Aim. «Vorrei poi sapere se il sindaco è favorevole o contrario al revanping di Ca' del Bue», ha concluso Fiocco. La posizione conciliante del sindaco («La mozione costituisce una base di discussione ed è modificabile», sono state le sue prime parole) ha impresso un diverso andamento alla riunione. I QUATTRO CAPIGRUPPO sottoscrittori Davide Bimbato (Impegno Civico) , Gianmario Piccoli (Civica Lupatotina), Mattia Stoppato (Lega Nord) e Stefano Filippi (Cittadini per Raldon) si sono detti favorevoli a un ritiro e alla eventuale modifica della mozione in discussione nell' intento di ottenere il consenso unanime del Consiglio. Hanno però aggiunto Stoppato e Bimbato: «Sta bene per le modifiche, tenendo però presente che questo documento è già stato approvato dal consiglio comunale di Zevio e lo sarà probabilmente da quello di San Martino Buon Albergo, insieme ai quali vorremmo procedere». Le conclusioni sono state tratte dal sindaco Gastaldello: «Il tema è troppo importante per non cercare la condivisione», ha detto il primo cittadino che per quanto riguarda la sua contrarierà al revamping di Ca' del Bue (richiesta di Fiocco) ha richiamato i contenuti della mozione. «Rilevo con soddisfazione che c'è accordo sulle azioni finora messe in atto e sulle azioni da svolgere e sopratutto nel dire definitivamente “no” all'inceneritore». In apertura di serata c'era stata la surroga della consigliera dimissionaria Martina Gambarcorta (Lista civica “Insieme per Taioli”) con il consigliere Marco Sandri (di Raldon, 38anni) che ha accettato la nomina e ha preso parte al suo primo Consiglio comunale. •

Renzo Gastaldo

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