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Ca’ del Bue, il Comune non si fida

L’impianto di Ca’ del Bue. È di proprietà dell’Agsm di VeronaCa’ del Bue
L’impianto di Ca’ del Bue. È di proprietà dell’Agsm di VeronaCa’ del Bue
L’impianto di Ca’ del Bue. È di proprietà dell’Agsm di VeronaCa’ del Bue
L’impianto di Ca’ del Bue. È di proprietà dell’Agsm di VeronaCa’ del Bue

Il Comune di San Giovanni Lupatoto in tema di attenzione nei riguardi dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Ca’ del Bue non scherza. Ha incassato «obtorto collo», qualche giorno fa, il no della Regione Veneto sulla richiesta di assoggettare il revamping (adeguamento con ammodernamento delle attrezzature ) dell’ex inceneritore ma, come promesso alcuni giorni addietro, ha immediatamente affidato a uno studio specializzato di Venezia l’incarico di predisporre, sotto forma di perizia giurata, una relazione sul tema, nelle sue varie sfaccettature. Lo studio dovrà predisporre una Due Diligence, in sostanza una analisi generale relativamente «agli aspetti ambientali e procedurali dell’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale presentata in Regione Veneto in data 10 settembre 2019». Costo: circa 12mila euro. Come il nostro giornale ha più volte riferito, l’Agsm di Verona, proprietaria dell’impianto localizzato in riva all’Adige, alle basse di San Michele, (ma a soli 1.500 metri dalla piazza centrale lupatotina), vuole procedere all’ ammodernamento delle apparecchiature per consentire la produzione di biogas. Il biometano, ottenuto dalla lavorazione di umido, verrà immesso nella rete Snam e prelevato in Basso Acquar per alimentare autobus e mezzi pesanti. La quantità di rifiuti lavorati è prevista in 40mila tonnellate annue dalla cui lavorazione si conta di ottenere 3 milioni di metri cubi di metano all’anno pari a metà del consumo annuo dei mezzi Amia e degli autobus. Nel 2015 Agsm aveva inoltrato alla Regione la richiesta di ricavare biogas per produrre energia elettrica dai rifiuti ma poi presentando una variante non sostanziale del progetto originario, l’azienda ha fatto istanza per ottenere dalla lavorazione di umido e rifiuti vari, il biometano da utilizzare per trazione. La progettata lavorazione dei rifiuti, secondo quanto ha assicurato Agsm, sarà effettuata da nuovi digestori a secco che limitano la diffusione di odori. Le amministrazioni comunali di San Giovanni Lupatoto, Zevio e San Martino Buon Albergo avevano chiesto nel gennaio scorso che l’ammodernamento dei Ca’ del Bue fosse assoggettato a una Via per approfondirne gli impatti ambientali. La Via doveva, in pratica, verificare se i nuovi macchinari potessero essere origine di maggiori odori, rumori e incremento del traffico pesante. La Regione ha detto che la Via preventiva non serve ma il 30 giugno scorso, rigettando la richiesta dei tre Comuni, ha comunque formulato ad Agsm delle prescrizioni: il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale entro il 17 agosto 2022; le verifiche periodiche della matrice rumore a partire dalla messa a regime dell’impianto e, entro un anno dall’entrata in esercizio provvisorio dell’istallazione, uno studio di impatto odorigeno. Qualora dallo studio dovessero emergere delle criticità l’Agsm dovrà individuare e proporre le soluzioni per il superamento delle stesse. Non pago delle prescrizioni, San Giovanni Lupatoto attraverso la relazione delle ditta veneziana chiede al suo tecnico di parte «un’analisi critica della documentazione progettuale con un focus di riferimento alla matrice atmosferica oltre le matrici ambientali e verifica delle ricadute ambientali presentate da Agsm e della loro attendibilità; verifica delle migliori tecnologie poste in essere per le nuove linee d’impianto con comparazione rispetto a quanto attualmente installato; verifica delle ricadute in tariffa ed eventuale richiesta di dati non presentati in sede di screening che potrebbero configurarsi come difetto di istruttoria o elementi di criticità in termini di determinazione della tariffa (si fa riferimento ai costi per il ripristino ambientale alla dismissione dell’impianto); verifica del procedimento autorizzativo in essere, anche per gli aspetti giuridico amministrativi». La battaglia continua. •

Renzo Gastaldo

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